Biella - Due slavine hanno colpito alcuni sci-alpinisti
sopra Oropa, una si è staccata sul versante nord, verso il paese di
Rosazza, l’altra a sud, verso Oropa. Il bilancio attuale è di due vittime: si tratta di Carlo Graziani, 25 anni, di Crescentino (Vercelli), e Raffaele Mosca, di Graglia
(Biella).
La ricostruzione dei soccorritori ha permesso di accertare che le slavine non erano due ma una sola, ma
l’enorme massa di neve si è divisa in due fronti precipitando a valle. Sono stati investiti tre diversi gruppi
ciascuno formato da 5-6 sci-alpinisti e con una guida.
Sono state proprio le guide a prestare i primi soccorsi e a dare l’allarme al Soccorso Alpino.
Tutti i ricoverati negli ospedali di Biella e Aosta hanno accusato uno stato di ipotermia. Tutte le persone recuperate e non ferite seriamente sono state portate, sulla funivia Oropa-Lago
Mucrone-Monte Camino, al santuario di Oropa dove è stata attrezzata un’area di soccorsi.
Valanga di grosse dimensioni La
valanga che si è staccata questa mattina sulle montagne del Biellese nella zona
di Oropa è stata descritta come di notevoli dimensioni. La massa di neve, scesa dal monte Camino, ha coinvolto in tutto una ventina di sci alpinisti. Alcuni sono rimasti
incolumi, altri sono stati sepolti dalla neve.
La zona dove è caduta la valanga è abitualmente frequentata da sci-alpinisti e anche oggi, approfittando della
bella giornata di sole, appassionati sono saliti in valle, nonostante gli avvisi dati nei giorni scorsi di un elevato
rischio di distacchi di neve.
Altra valanga anche nel Bellunese Un ferito nel bellunese a causa di una valanga che ha travolto una quindicina di sciatori. La grossa valanga - spiega il Soccorso alpino e speleologico del Veneto - è caduta nel Van delle Forcelle, nel gruppo del San Sebastiano versante zoldano, coinvolgendo diversi gruppi di sciatori.
Sul posto sono intervenuti due elicotteri e tre squadre del Soccorso alpino delle Dolomiti bellunesi con quattro unità cinofile. Per ore una donna risultava dispersa in Val Di Zoldo, ma poi è stata estratta viva da sotto la neve. La sciatrice, C. D.. di Fanna (Pordenone) aveva con sé l’Arva ed è stata quindi individuata subito, illesa.
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