E Formigoni va subito in pressing: «Incontrerò ogni mese l’esecutivo»

Il sottosegretario Letta: «Dopo il referendum, via a un tavolo sui problemi chiave della metropoli»

La «strategia settentrionale» studiata dal governo Prodi parte con la proposta (ovviamente, accolta) di un «tavolo per Milano». Un’«idea semplice ma molto ambiziosa», l’ha definita il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, ieri in tour istituzionale proprio nel capoluogo lombardo. Penati, Formigoni, Moratti - nell’ordine - gli incontri svolti in mattinata dal sottosegretario: da tutti e tre dice di «aver registrato la disponibilità per il tavolo», com’era ovvio. «Dopo il referendum - ha promesso Letta - incominceremo ad affrontare i temi relativi ad una legge specifica per Milano e alla questione della città metropolitana. Affronteremo i temi dei trasporti, della mobilità, dei servizi pubblici e delle municipalizzate. Sarà un tavolo che servirà a gestire meglio i rapporti tra governo e città».
In attesa del tavolo, Formigoni ha aperto il proprio «libro dello sviluppo» ed elencato a Letta i singoli capitoli, «perché - ha spiegato - conto che ci sia un rapporto di stretta collaborazione col governo, una collaborazione forte e chiara: perché deve essere certo chi fa che cosa e perché le grandi partite aperte per la Lombardia hanno un valore strategico e di traino per tutto il Paese».
Le «partite» si chiamano infrastrutture, edilizia sanitaria, sviluppo dell’innovazione tecnologica e della competitività. Le priorità viabilistiche le conosciamo a memoria, ma Formigoni le ha volute elencare lo stesso al rappresentante del governo: Tangenziale est esterna, BreBeMi, Pedemontana. Poi la Tav e il parallelo potenziamento del sistema ferroviario e di quello aeroportuale. E ancora: un nuovo impegno governativo per la costruzione e ristrutturazione di ospedali («per cui occorrono nuovi finanziamenti»), l’avvio della promessa Agenzia per la diffusione delle tecnologie, infine il rilancio dell’area di Arese. Per decidere, e soprattutto poter realizzare tutto questo, Formigoni ha chiesto a Letta «di poterci incontrare almeno una volta al mese, una volta a Milano e una a Roma».
Più attenzione alle richieste di Milano l’ha chiesta pure il sindaco Moratti, alla quale Letta ha voluto però ricordare che «il governo si è insediato da poco, così come l’amministrazione comunale è in fase d’avvio», quindi bisogna dargli il tempo di carburare, «ma - ha pure aggiunto il sottosegretario - la collaborazione andrà avanti, al di là dei colori politici».
Nel pomeriggio, il governatore ha proseguito i propri incontri bilaterali ospitando al Pirelli il Guardasigilli Clemente Mastella. Con lui è stata fatta una prima «ricognizione, ampia e approfondita» sulle tematiche carcerarie. In discussione il sovraffollamento di San Vittore, lo stato «non ottimale» del Tribunale milanese e la possibilità di introdurre un difensore civico nei penitenziari.

Si è parlato anche del futuro del carcere cittadino, «un progetto che mi sta molto a cuore e sul quale sono ottimista» ha sottolineato Formigoni. Trattato pure il tema dell’assistenza sanitaria che la Regione presta nelle prigioni lombarde «e sulle quali vogliamo allungare la collaborazione col ministero».

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