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E ora spunta un altro «diavoletto» di Giotto

E ora spunta un altro «diavoletto» di Giotto

Quanti misteri nasconde Giotto (1267-1337)! E quanti diavoli sono nascosti nei suoi angelici quadri? È di qualche giorno fa la notizia che la professoressa Chiara Frugoni ha scoperto al centro del Trapasso, 20esima scena del ciclo di affreschi attribuiti al pittore che adornano la Basilica Superiore di Assisi, la presenza di un volto diabolico nascosto tra i fraterelli che pregano e gli angeli policromi. Un diavoletto cornuto che una volta individuato appare riconoscibilissimo, proprio in mezzo alle nubi, sotto l’anima del santo che sale verso l’empireo. La scoperta suffragata da autorevoli testimonianze e dal fatto che la Frugoni è uno dei massimi esperti di storia francescana, ha fatto subito rumore nel mondo dell’arte. E in tanto polverone spunta chi dice che il diavolo della Frugoni non è il primo a essere scoperto. Si tratta del pittore Luciano Buso.
Buso ha pubblicato, a febbraio 2011, un saggio con un piccolo editore (Duck edizioni): Firme e date celate nei dipinti da Giotto ai tempi nostri. Nel saggio, a bassissima tiratura, ha preso in esame un’altro dettaglio degli affreschi della Basilica, un panneggio dell’Esau Respinto da Isacco. In esso (foto sopra) sarebbe riconoscibile un volto. Non sarà evidente come quello della Frugoni, ma forse c’è.

È anche meno certo che l’autore sia Giotto: il così detto «Maestro di Isacco» è un genio, ma non è facile determinare quale (Giotto, Arnolfo di Cambio, Pietro Cavallini...). Tolta quindi la polemica su chi per primo ha scoperto gli «scherzetti» di Giotto&Co, resta una domanda. Ma quanti demoni ci sono in casa di San Francesco?

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