Nell'agosto del 1873, Arthur Rimbaud termina La stagione all'inferno, uno dei libri più potenti di ogni tempo, testo sacro per dissacrazione, poetica della sovversione. Leggetelo, non ne uscirete vivi. In origine così scrive Rimbaud a Ernest Delahaye, maggio 1873 La stagione all'inferno doveva intitolarsi Libro pagano o Libro negro, conferendo al poema un valore da amuleto, agonia anti-biblica, per così dire. A Bruxelles, Rimbaud si rivolge all'Alliance Tipographique (M.-J. Poot et Compagnie) per stampare il libro. In quello stesso mese, Paul Verlaine è condannato a due anni di carcere per le ferite inferte all'amico-amante: in preda a una crisi, il 10 luglio, aveva sparato due colpi addosso al suo «angelo in esilio» con una rivoltella appena comprata (insieme a cinquanta cartucce). Naturalmente senza un quattrino, Rimbaud non riuscì a ritirare dal tipografo le copie stampate: gliene furono concesse, per diritto, una manciata. Una copia andò a Verlaine, nel carcere di Mons: è ottobre, Rimbaud compie diciannove anni e il libro più importante della poesia moderna giace, inerte, per anni, in una tipografia di Bruxelles, presso un editore esperto «in pubblicazioni giuridiche». In copertina spicca il prezzo: un franco.
La stagione all'inferno, agiografia rovesciata di un genio, superba catastrofe lirica, poema teso all'infinito «Quoi? l'éternité» è il solo libro stampato da Rimbaud in vita. Da allora, del ragazzino misuriamo i vagabondaggi: a Londra cerca lavoro come accompagnatore di «gentleman» che «desiderano viaggiare nel sud o nell'est del Paese»; a Stoccarda si propone come insegnante di francese; a Milano (alloggia al 39 di piazza Duomo) studia Dante; tra Livorno e Siena prende un'insolazione; a Hardewijk, in Olanda, si arruola come soldato, salvo disertare, approdato a Semarang, Giava. «Hai fatto bene a partire, Arthur Rimbaud!», grida, nel 1947, René Char, poeta combattente, tra i rari eredi diretti di Rimbaud.
Per festeggiare i 150 anni dalla pubblicazione di Une saison en enfer, Gallimard annuncia, per fine settembre, un'edizione «speciale» del poema ricca di fotografie, scritti, disegni: 45 euro curata da Patti Smith. Arcano è l'amore di Patti Smith per Rimbaud, a cui ha dedicato dischi (Radio Ethiopia e Easter, ad esempio) e libri Dream of Rimbaud è un poemetto inserito in Witt, libro del 1973; in Italia è passato in un testo complessivo, Il sogno di Rimbaud, Einaudi 1996, «attualmente non disponibile». Ai gorgheggi di Patti «Oh Arthur, Arthur. Noi siamo in Abissinia Aden. Facciamo l'amore fumiamo sigarette.
Ci baciamo» preferisco l'immane, avventuroso studio di Carlo Zaghi che ricostruisce, con precisione al diamante, la vita di Rimbaud in Africa (900 e passa pagine edite da Guida nel 1993, ormai introvabili) o la pionieristica biografia rimbaudiana di Ardengo Soffici, era il 1911, in cui La stagione all'inferno è definita «abisso freddo e tremendo abitato solo dal mistero»: ristampatela, please. Fisime mie. Leggeremo Rimbaud intonando Because the Night.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.