«Non è che chiedo di Pasolini / però non siamo tutti Pariolini / o trentenni in crisi e tredicenni fesse /che se Moccia non scrivesse leggerebbe solo sms», rappeggia la canzoncina-tormentone scritta per Ti stramo. Titolo azzeccato, niente da dire, benché il neologismo risalga a una tenera battuta di Woody Allen. Come sapete, lamore furoreggia al cinema, declinato in tutte le forme grammaticalmente possibili, e forse era giunto il momento che il filone inaugurato da 3 metri sopra il cielo, perfezionato da Notte prima degli esami e ritoccato da Ho voglia di te trovasse la via dello sfottò. Del resto, proprio Moccia sta per girare il suo secondo film, Amore 14: parola e numero spiegano tutto. Sapremo a novembre se Stram e Bambi, nel volgere in canzonatura i tormenti di Step e Babi, riusciranno nellimpresa di rinverdire una pratica molto frequentata negli anni Sessanta: la parodia. Chi non ricorda i fantasiosi titoli della premiata ditta Franco & Ciccio? Le spie vengono dal semifreddo, Farfallon, Paolo il freddo, Indovina chi viene a merenda?, per dirne quattro. O il James Tont, operazione U.N.O. con Lando Buzzanca. Ma erano altri tempi, poi il nostro cinema si fece esteticamente serissimo o sguaiatamente comico, sicché larte della parodia, che esige bersagli popolari per funzionare, fu ripudiata.
Ora ci riprova Pino Insegno, mirando dritto al pubblico degli adolescenti o giù di lì. Un bacino dutenza immenso, sensibile al richiamo burlesco, come conferma la fortuna delle infinite cine-parodie venute da oltreoceano negli ultimi tempi. Ogni filone è stato sezionato e ridicolizzato: lhorror sanguinario alla Scream con la serie Scary Movie; le gesta di Spider-Man & colleghi con Superhero; lavventura epico-spartana con 3ciento. Chi l'ha duro... la vince. Purtroppo David Zucker, che per primo intuì le potenzialità commerciali della vena, non ha più raggiunto le vette sublimi di Laereo più pazzo del mondo o Una pallottola spuntata. E anche Mel Brooks, dopo aver consegnato al sorriso planetario gemme come Mezzogiorno e mezzo di fuoco, Frankenstein Junior, Polpette spaziali, ha dovuto cedere il passo a più giovani e corrivi rivali.
Naturalmente la parodia necessita di un continuo ricambio: di generi e generazioni. I sedicenni oggi amano ridere di ciò che conoscono a memoria, se poi li ha spaventati, anche meglio. Per questo Scary movie piace tanto, benché gli ultimi episodi abbiano raschiato il fondo del barile, sfoderando gag sempre più grevi, scatologiche, incattivite, balorde. Diverso è il caso di Agente Smart. Casino totale, che proprio lunedì Steve Carell e Anne Hathaway vengono a presentare a Roma. Qui la presa in giro di 007 & affini, già masticata con gusto pop dal Mike Myers di Austin Powers, punta su un pubblico più adulto, curioso.
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