Lincombente crisi finanziaria non sembra intaccare lentusiasmo degli italiani per la festa più attesa dellanno: il Natale. Certamente sotto il tradizionale albero sarà poco lo spazio per i più voluttuari o costosi i regali, il cui acquisto questanno sembra destinato a seguire un percorso attento, quello del risparmio.
Secondo alcuni sondaggi gli italiani spenderanno per i regali tra il 6 e il 18 per cento in meno rispetto agli anni precedenti. Ecco allora infoltirsi anche a Roma la schiera degli affezionati del riciclo. Da uninchiesta di Contribuenti.it è emerso come si tenda sempre più a riciclare le strenne, passando dal 21 per cento del 2007 al 26 per cento di questanno, un aumento dovuto a vari motivi. Un buon 37 per cento lo fa per abitudine, il 34 per cento per ristrettezze economiche, il 14 per cento per «punizione», avendo ricevuto lo scorso anno un regalo a sua volta già riciclato, il 10 per cento per svuotare gli armadi e il 5 per cento solo perché non ha avuto il tempo di girare per negozi. Ma non finisce qui la percentuale degli strateghi natalizi, con un riciclo di regali non considerati utili (15 per cento), oppure doppi (20 per cento), o semplicemente non graditi (65 per cento).
Ecco lelenco dei cadeau più riciclati: panettone, pandoro e cioccolatini; soprammobili; spumante e vini; bagnoschiuma e saponette; cravatte e collane; foulard e sciarpe; oggetti natalizi e candele; indumenti e oggetti per neonati; borsellini, portafogli e portachiavi; libri e dvd. «Di fronte al crollo del potere di acquisto - spiega Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti - i cittadini reagiscono sfoderando tutta la creatività italiana. Bisogna solo stare attenti a non fare brutte figure. Più volte è capitato che lo stesso oggetto regalato è tornato, dopo vari passaggi, alla stessa persona».
Sul fronte degli acquisti conforta la ricerca dellUnione Commercianti, che esclude il crollo dei consumi e dei regali a dicembre, ma mette in conto una riduzione del giro daffari in tutti i settori del commercio dell1-1,5 per cento. Infatti, sarà lausterità che guiderà gli acquisti dei romani. Secondo lAdoc la spesa media di ogni famiglia per i regali sarà di 143 euro (-11 per cento) rispetto ai 159 euro dello scorso anno, mentre per Fedeconsumatori due persone su tre spenderanno meno di 40 euro e soltanto il 14 per cento comprerà un oggetto oltre i 60 euro.
Comunque Natale 2008 si prospetta allinsegna della tecnologia, secondo lindagine realizzata dal centro italiano studi politici economici e sociali. Gli acquisti si concentreranno per il 15,5 per cento sugli articoli tecnologici e per il 14 per cento sugli accessori, seguiti dai prodotti enogastronomici con il 13 per cento e i libri e calendari complessivamente con il 12 per cento. Un buon 9 per cento dei romani opterà per gli articoli tecnologici. Il settore dellhi-tech nella capitale permette di valutare linarrestabile ascesa dei prodotti informatici anche di fronte a qualsiasi tipo di crisi. Tra i regali più gettonati i lettori Mp3 e i videofonini. Lultima novità del comparto è il Nabaztag, un «coniglio» computerizzato - in realtà un piccolo cono orecchiuto di plastica decorato con occhi e naso, alto circa 20 cm - che può essere collegato senza fili al computer, capace delle attività più disparate, comprese le quotazioni di borsa. Ma il regalo che secondo unindagine della Coldiretti va per la maggiore questanno è quello enogastronomico (21 per cento), con una crescita dell8 per cento rispetto al 2007. Il successo è dovuto soprattutto alla disponibilità di cesti di delizie per il palato adatti a tutte le tasche, con prezzi che vanno da poche decine fino a centinaia di euro. È anche laffermazione della riscoperta dei sapori e dei profumi tradizionali a tavola. La classifica degli acquisti prosegue con gli accessori (18 per cento), i capi di abbigliamento (12 per cento) e si prevede un particolare successo, perché a costi più contenuti, delle confezioni di cioccolato (62 per cento).
La propensione allo shopping natalizio risulta più marcata nelle donne (97 per cento) che negli uomini (86 per cento).
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