La Tobin tax prende il nome da James Tobin, premio Nobel per l'economia e "maestro" del premier italiano Mario Monti. Venne proposta nel 1972 e colpisce le transazioni finanziare, penalizzando le speculazioni a breve termine.
La tassa è stata ideata all'indomani dello scandalo Watergate ed è un modo per garantire la stabilità valutaria internazionale. Nel 1981 Tobin ricevette il Nobel per l'economia, ma l'imposta non venne mai applicata, seppur periodicamente riesumata soprattutto dalla sinistra e dai movimenti no global. Lo stesso Tobin, scomparso nel 2002, prese peròle distanze: "Non ho niente a che vedere con i sedicenti rivoluzionari antiglobalizzazione". L’imposta, infatti, inizialmente si applicava solo alle transazioni valutarie al fine di diminuire le fluttuazioni dei tassi di cambio e i soldi ricavati dovevano essere destinati a rimediare alla povertà mondiale.
Tra i fan dell'imposta ci sono stati anche Lula, Chavez, e persino l’ex ministro delle Finanze britannico Gordon Brown. Ultimamente è stata rispolverata da Nicolas Sarkozy e Angela Merkel.
Le opinioni sono però divise tra chi ritiene che la Tobin tax migliorerà l'economia delle nazioni nel mirino dei mercati e chi pensa che possa portare a una globalizzazione esasperata. Per il premier britannico David Cameron secondo cui se non adottata a livello globale, potrebbe solo danneggiare l'Europa, che sarebbe abbandonata da cui moltissime aziende finanziarie- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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