Ciak si Gila. «Mi piacciono le sfide. La mia carriera è sempre stata piena di sfide. Sono carico, ho voglia di fare bene e di mettermi a disposizione dei compagni. Il mio obiettivo? Portare entusiasmo, fare prestazioni importanti e gol anche se sul numero non voglio sbilanciarmi». Parole e musica di Alberto Gilardino nel giorno della sua presentazione allo Sheraton Hotel accanto al direttore sportivo Capozucca che quest'estate lo aveva corteggiato a lungo insieme ad Enrico Preziosi.
Missione compiuta. Il matrimonio tra Gilardino e il Genoa alla fine si è consumato anche se con cinque mesi di ritardo. «Sapevo dell'interesse del Genoa. Preziosi e Capozucca mi volevano già quest'estate, però la scelta mia e della Fiorentina fu di rimanere. Poi si sono rifatti sotto a dicembre, ci hanno creduto fino alla fine e mi hanno dato la possibilità di firmare un contratto importante a 29 anni. Li ringrazio. Come ringrazio la Fiorentina per i tre anni bellissimi passati a Firenze e i tifosi viola con cui ho vissuto delle stagioni emozionanti».
Le stesse che ora si augura di vivere con la maglia del Genoa, forse l'ultima della sua carriera. «È ancora presto per dirlo, ora voglio godermi ogni giorno di questa nuova avventura nel club più antico del mondo, in uno stadio bellissimo e con una tifoseria importante», confessa il bomber che ha scelto il numero di maglia 82, come il suo anno di nascita: «L'11 in questo momento era occupato; ho scelto il numero 82 anche perché è l'anno in cui l'Italia ha vinto il Mondiale». E il Genoa potrebbe diventare un trampolino di lancio per riconquistare la maglia azzurra: «Credo di essere un giocatore da Nazionale, è sempre stato il mio obiettivo, ma solo col lavoro potrò coltivare la speranza di andare agli Europei la prossima estate. Ho letto le parole di Prandelli, le rispetto. Forse si aspettava che potessi ambire a qualcosa di più. Questa è stata una mia decisione presa insieme alla Fiorentina. I matrimoni e i divorzi sono fatti di comune accordo». Per Delio Rossi a Gila negli ultimi tempi si era spenta la luce. Pronta la replica dell'attaccante: «Appena arrivato qui, si è subito riaccesa. In realtà la luce non si è mai spenta dentro di me. Ho affrettato i tempi per rientrare prima dall'infortunio. Se avessi tirato i remi in barca, sarei rientrato più avanti». Gilardino rivela che la scorsa stagione poteva andare alla Juventus: «C'era qualcosina, ma non se ne fece niente. Se una società mi vuole, deve fare come ha fatto il Genoa».
Preziosi gongola: «Per lui parlerà il campo. Lui sa cosa mi aspetto, è da giugno che lo cerchiamo. Oggi siamo riusciti a portarlo a Genova con delle aspettative che però non devono essere un assillo. Gilardino ha bisogno di stimoli. Credo che non gli manchino in una piazza come la nostra. Doveva arrivare l'estate scorsa, ma prendendolo ora, abbiamo risparmiato qualcosa. Con il suo arrivo il nostro mercato è chiuso. Se ci sarà qualche uscita, vedremo di compensarla con qualche entrata. Siamo una squadra competitiva. Veloso? È un giocatore importante, non ce ne priveremo. Lodi mi piace, non ne faccio mistero. Parolo per il nostro modulo è superfluo.
Capitolo infermeria: Kaladze starà fuori 3 settimane per una lesione al polpaccio. Fermi anche Kucka e Dainelli per l'influenza, ma contro il Cagliari (arbitro Celi) ci saranno.
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