Ecco come il governo vuole spartirsi tutte le poltrone Rai

Si delinea il nuovo organigramma: Rai Uno e Rai Tre divise tra Ds e Margherita. Santoro favorito al Tg3. Cappon dg, Del Noce alla seconda rete

Gian Maria De Francesco

da Roma

A Viale Mazzini la seconda era dell’Ulivo si appresta a cominciare all’insegna dello «spacchettamento». La tecnica utilizzata per compattare la maggioranza distribuendo ministeri e deleghe potrebbe infatti tornare utile per distribuire direzioni e prebende anche nell’azienda radiotelevisiva di Stato.
Ma il primo scoglio da superare è il caso dell’ex direttore generale Alfredo Meocci dichiarato incompatibile dall’Authority delle Comunicazioni. Il ricorso al Tar sarà discusso il 6 luglio e Meocci ha buone probabilità di essere reintegrato nella carica. Due vizi di forma potrebbero invalidare la delibera dell’Autorità che l’ha votata a scrutinio palese nonostante 4 commissari avessero chiesto il voto segreto. In secondo luogo, la delibera stessa è stata stesa dagli uffici dell’Authority mentre avrebbero dovuto provvedervi i commissari. Pertanto, lunedì prossimo il presidente Rai, il diessino Claudio Petruccioli, chiederà all’azionista ministero dell’Economia di rinnovare al cda il conferimento delle deleghe che erano di Meocci. L’assemblea del 15 giugno avrà, quindi, una valenza del tutto interlocutoria e si continuerà a far pressing sull’ex dg proponendogli una sinecura di tutto rispetto considerato il rifiuto della presidenza di Rai Corporation dove potrebbe accasarsi il tandem ds Di Bella-Borrelli.
Il segretario dei Ds Piero Fassino ha dichiarato che l’Unione eviterà «una lunga estate di nomine Rai», ma nel conclave di San Martino in Campo, secondo quanto risulta al Giornale, il tema del nuovo organigramma è stato ampiamente discusso. Sempre più probabile la nomina di Claudio Cappon alla direzione generale con al fianco Giancarlo Leone in quota Cdl alla vicedirezione (mantenendo una carica in Rai Cinema) e Marcello Del Bosco in quota Ds, secondo un’ipotesi che sarebbe gradita a Margherita e settori Ds sulla tolda di Rai Uno dovrebbe sedere il prodiano Giovanni Minoli che prenderebbe il posto di Fabrizio Del Noce (che potrebbe anche non accettare un declassamento a Raidue), mentre al tg sono in salita le quotazioni di Antonio Caprarica (recente vincitore del Premio Ischia e del Premio Barocco). Per Clemente J. Mimun è sempre aperta la porta di Rai Sport. Alla terza rete dovrebbe essere confermato Paolo Ruffini in quota Margherita, mentre Telekabul potrebbe tornare ai suoi «fasti» con Michele Santoro. Al Tg2 il direttore Mauro Mazza ha il 75% di chance di riconferma.
Per la radio l’Unione ha in mente un piccolo capolavoro: spacchettare le tre reti e accontentare tutti. Piero Badaloni con l’accoppiata Gr1/Radiouno e il diessino Stefano Marroni al Gr3. Sergio Valzania da direttore dei programmi radio passerebbe all’accoppiata Radiodue/Radiotre. Mentre tra Gr2 e Televideo si potrebbe formalizzare uno scambio tra Antonio Bagnardi (ora a Radiouno) e Bruno Socillo. Per Gabriele La Porta è alle viste una promozione a Rai Educational da Rai Notte che dovrebbe andare ad Anna La Rosa. Alle Tribune servizi parlamentari è in pole Barbara Scaramucci.

Per gli ex «esclusi eccellenti», oltre a Santoro, ci sarebbe la direzione Innovazione Prodotto per Carlo Freccero e il Coordinamento sedi regionali per Ennio Chiodi. A Rai News 24 il direttore uscente Morrione spinge per l’inviato Ennio Remondino. Ridimensionato Bruno Vespa, i giochi sono fatti. O quasi.

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