Ecco il paradosso del processo Ruby: "Nessuno si dichiara parte lesa..."

Il tempo per il giudice Giulia Turri di aprire l'udienza (LA CRONACA IN DIRETTA) "di semplice smistamento" e di rinviare tutto al prossimo 31 maggio. Il premier è in aula. Ruby non ci costituirà parte civile, così come i tre funzionari funzionari della questura di Milano che nel maggio scorso rilasciarono Ruby dopo le telefonate del Cavaliere

Ecco il paradosso del processo Ruby: 
"Nessuno si dichiara parte lesa..."

Luca Fazzo
Enrico Lagattolla

Milano - Breve, ma intenso. Dura sette minuti esatti la prima udienza del processo a Silvio Berlusconi per il Rubygate, che ha richiamato nel blindatissimo tribunale di Milano una folla di reporter e di troupe televisive da tutto il mondo. Il tempo per il giudice Giulia Turri di aprire l'udienza "di semplice smistamento" e di rinviare tutto, con l'accordo della procura e del presidente del Consiglio, al prossimo 31 maggio. Ma il tempo anche perché in aula venga annunciata finalmente e ufficialmente la scelta di Kharima el Mahroug, alias Ruby: la ragazza non si costituirà parte civile contro il premier perché, spiega il suo legale Paolo Boccardi, "non ha mai avuto rapporti sessuali con il presidente Berlusconi e non mai mai subito danni dalla frequentazione della sua casa di Arcore". I danni "devastanti" subiti da Ruby, spiega l'avvocato, sono causati dalla campagna mediatica su di lei: ma non è certo a Berlusconi che se ne può chiedere conto. Non si costituiscono parti civili neanche le presunte altre vittime, cioè i tre funzionari della questura di Milano che nel maggio scorso rilasciarono Ruby dopo le telefonate del Cavaliere. Unica richiesta di costituzione, quella dell'associazione Arcidonna, su cui si discuterà il 31 maggio.

I legali del premier "Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi vuole esserci, partecipare a ogni udienza, è ovvio compatibilmente con gli impegni istituzionali" dice l’avvocato Giorgio Perroni, uno dei difensori del premier nel processo Ruby. "Oggi l’elemento significativo dell’udienza è che nessuna persona, né funzionari della questura né la signorina Ruby, si è costituita parte civile" continua Perroni aggiungendo: "Siamo convinti che da questo processo verrà fuori l’estraneità di Berlusconi da tutti e due i reati contestati". E la possibilità di presentare un’istanza ai giudici del processo sul caso Ruby per chiedere la sospensione del dibattimento in attesa che venga definita dalla Consulta la questione del conflitto di attribuzione è "un argomento che valuteremo in queste settimane".

Fuori dall'aula E mentre in aula si consuma l'udienza-lampo, davanti al tribunale va in scena un piccolo spaccato del Paese, con due fazioni a contrapporsi: i pro-Cav e gli anti-Cav. I primi, a difendere quella che coinsiderano la vita privata del presidente del Consiglio e ad attaccare i giudici - "colpevoli" di un'"intrusione" inaccettabile e di un "accanimento contro il premier" -, i secondi a difendere i pm "dagli attacchi della politica" e dalle "leggi ad personam".

Spettatori di queto show molto italiano, le troupe televisive di tutto il mondo. Dalla Russia agli Stati Uniti, dalla fnlnadia all'australia. Tutti spettatori di un teatro che porta Milano e l'Italia al centro dell'interesse mediatico planetario. Per uno spot tutt'altro che lusinghiero.

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