Oggi allo stadio si è vista una situazione irreale... dopo lo striscione con cui «quelli della Nord» invitavano il Presidente a «lasciarci in buone mani» sono apparsi fra gli applausi di molti tifosi degli striscioni che ricordando la libertà di espressione inneggiavano a Preziosi. Se a questo aggiungiamo gli applausi mentre il presidente attraversava il campo ce ne è di che riflettere. Io posso dire il perché del mio applauso pro Presidente. Innanzitutto cè gratitudine verso un uomo che sta attraversando un bruttissimo momento, poi cè la contrarietà a discorsi tipo «Sappiamo delle cose che voi non sapete quindi...». Questo non è essere contro chi dedica ore e ore per rendere la nostra Curva «unica» ma è per riaffermare il principio che il «popolo bue» ormai non esiste più. Fra laltro non capisco perché intralciare il percorso che il Presidente sta facendo per dividere il suo destino da quello del nostro Grifone. Non capisco perché DAngelo e Carbone sono sgraditi. Non capisco perché si dica a priori che deve vendere ma non a un genovese o a uno amico di genovesi. Capirei se si dicesse vendi a una persona solvibile, capace, genoana. Non capisco che utilità possa avere dire: «Metti in vendita la squadra. Poi chiamaci che ti diciamo se il nome va bene».
Concludendo oggi non cè stata una spaccatura ma il fatto nuovo è che alcune migliaia di tifosi hanno detto «ci siamo anche noi.
Segretario Genoa Club James Spensely
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