Le idee sulle pensioni non sono ancora chiare. La manovra porta avanti una vera e propria svolta sul fronte previdenziale che di fatto potrebbe cambiare diversi aspetti sul fronte dei trattamenti pensionistici. Come detto al primo posto dell'agenda di goevrno su questo fronte c'è quota 100. La norma spalancherebbe le porte della pensione a chi ha 62 anni di età e 38 di contributi. Proprio su questo punto l'Europa chiede modifiche al governo e propone una riforma a tempo con validità solo per un anno. Con quota 100 potrebbe sserci anche una novità che riguarda il Tfr. Infatti chi va in pensione in questo momento dovrà attendere circa 27 mesi prima di poter incassare la buonuscita. Con l'anticipo di Quota 100 i nuovi pensionati potranno di fatto usare un anticipo bancario con il rimborso degli interessi a carico dello Stato. L'ipotesi che si è fatta strada è quella di un prestito ponte proprio per il Tfr. Su questo punto, ovvero sui ritardi legati al Tfr si è partita una vera e propria battaglia legale. Come afferma il legale Celeste Collovati (inforicorsitfr@gmail.com) in prima fila per difendere i dirtitti dei pensionati, "come ribadito dai giudici del Tribunale di Roma, il Tfr va retribuito tempestivamente poiché bisogna considerare che il lavoratore “specie se in età avanzata, in molti casi si propone, proprio attraverso l’integrale ed immediata percezione del trattamento, di recuperare una somma già spesa o in via di erogazione per le principali necessità di vita ovvero di fronteggiare in modo definitivo impegni finanziari già assunti”.
L'altro fronte caldo sul piano delle pensioni è quello che riguarda gli assegni alti. La sforbiciata del governo potrebbe ormai essere dietro l'angolo. I tagli però potrebbero seguire due strade. La prima riguarda lo stop alle rivalutazioni, la seconda invece riguarda un vero e proprio taglio sul rateo. L'ultima i potesi che si fa strada infatti prevede un blocco degli adeguamenti per gli assgeni alti fino a 150mila euro lordi. Superata questa soglia di fatto il taglio potrebbe raggiungere il 40 per cento per le somme più alte. Su questo punto però ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere. Di Maio tira dritto: "Le pensioni d'oro si devono tagliare, il M5S è per tagliare tutte le pensioni d'oro, su questo non si discute. Ribadiremo la nostra posizione al presidente del Consiglio nelle riunioni di maggioranza, sono sicuro che raggiungeremo una soluzione, perchè nessuno è così suicida da voler bloccare il taglio alle pensioni d'oro in un momento in cui gli italiani sono arrabbiati".
Salvini intanto prova a frenare esprimendo la sua preferenza solo sul blocco dell'adeguamento degli assegni alazando l'asticella per un intervento a 5000 euro netti contro i 4500 del piano grillino. Lo scontro va avanti. E proprio sulle pensioni si gioca la partita del futuro del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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