Gli affari di Gvt, il gioiello che fa gola a Italia e Spagna

La società di Vivendi cresce a doppia cifra. Offre voce, web ultraveloce e pay-tv. Nel 2013 clienti +58%. Con Tim un campione da 8,5 miliardi

Crescita a doppia cifra in tutte le voci di bilancio, una banda larga ultra veloce, un'infrastruttura radicata anche nelle aree più difficili (nel Sud del Brasile) e, soprattutto, una presenza strategica nella pay-tv. La fotografia scattata a Gvt attraverso i suoi bilanci lascia intendere di che portata sarà la sfida tra Telecom Italia e Telefonica. A colpi di rilanci (intorno ai 7 miliardi), le due società di tlc si stanno contendendo l'operatore brasiliano in mano a Vivendi. Un asset più che strategico, tanto che i francesi, come sottolinea anche il Financial Times nella sua Lex Column , non hanno nessuna fretta di risolvere la sfida e «possono permettersi di temporeggiare» di fronte a una società la cui «valutazione continua a crescere». E come dargli torto.

La Global Village Telecom (Gvt) porta in dote un valore strategico che è tutto nella sua storia. Basti pensare che la società è nata nel 1999 dall'idea di un ex capitano dell'esercito israeliano (Amos Genish) che con un investimento di 50.000 dollari ha saputo ricavare 2,9 miliardi (10 anni dopo) cedendo la compagnia a Vincent Bollore. Il segreto di Genish, rimasto ceo dell'azienda, fu quello di buttarsi - con la fine del monopolio statale - sulle licenze meno ambite del Paese: Sud, Centro-Ovest e Nord, nell'area dell'Amazzonia. Luoghi difficili dove far arrivare i telefoni e Internet. Ma nei quali Gvt ha costruito quella che è oggi la sua forza e il suo valore. Un appeal che cresce soprattutto in abbinata a Tim Brasil. Se, infatti, Gvt «offre» alla controllata di Telecom «voce», banda larga ultraveloce, una infrastruttura eccellente e la pay-tv, Tim, a sua volta, è assai sbilanciata sul mobile e completerebbe perfettamente Gvt dando vita a un colosso che in Brasile potrebbe operare in tutte e quattro i settori chiave delle telecomunicazioni. A livello di numeri l'equazione di rafforza: dal 2009 al 2013 i ricavi di Tim Brasil sono passati da 4,7 miliardi di euro a 6,9 miliardi, con un mol salito da 1,2 miliardi a 1,8 miliardi. Quanto a Gvt, i ricavi 2013 hanno segnato una crescita del 13,1% a 1,6 miliardi e l'ebitda un balzo dell'8,5% a 663 milioni.

Non per altro ieri, in attesa di sviluppi sull'offerta da parte Telecom Italia (che dovrebbe essere formalizzata a ore), il titolo italiano è rimasto invariato a 0,81 euro, e il vero exploit lo ha registrato Tim alla Borsa di San Paolo che - in vista di un possibile merger con Gvt - è salita di oltre 3 punti percentuali.

Tornando alla «preda», il business a maggiore crescita appare quello della pay-tv. A fine 2013, il numero di abbonati Gvt nel settore ha raggiunto quota 643 mila (+58,4% anno su anno). Dato che si conferma nel 2014 dove, nel primo trimestre, il numero è salito a 715 mila abbonati. Una presenza piccola, ma importante, quella nella pay-tv, sempre più centrale nel risiko mondiale delle tlc. Ma a crescere a doppia cifra sono anche la telefonia fissa (1,3 miliardi di euro a fine 2013; +12,8%) che nel primo trimestre si conferma in ascesa del 13,4%.

Ancora meglio la banda larga (+17,1% nel 2013 a 863 milioni) con un inizio 2014 in aumento del 17,4% e un numero di abbonati a quota 2,7 milioni. Tra il primo trimestre 2013 e 2014, infine, le città coperte dalla rete Gvt sono passate da 140 a 152.

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