Agli operai Fiat 7.000 euro in più

La svolta di Marchionne: i salari saranno legati ai risultati industriali. E arriva il bonus per chi è più produttivo

Il colpo di scena, ieri, non è arrivato dall'assemblea dei soci Fca svoltasi per la prima volta ad Amsterdam (è durata solo 1 ora e 40', rispetto alle sedute fiume di Torino, con appena 17 azionisti presenti, di cui 11 appartenenti alla controllante Exor), ma da Torino, poche ore dopo, all'incontro tra l'ad Sergio Marchionne e i sindacati firmatari degli accordi aziendali. Si tratta di una vera rivoluzione nel rapporti tra le parti che segna una nuova pesante sconfitta della Fiom di Maurizio Landini, da sempre arroccata su posizioni ideologiche e di contrasto rispetto alla svolta industriale del gruppo automobilistico in Italia.

Ieri Marchionne ha informato i sindacati sulla volontà di far partecipare i dipendenti di Fca in Italia ai risultati dell'azienda. Il nuovo sistema retributivo prevede due elementi addizionali al salario base. Il primo è un bonus annuale che sarà calcolato sui risultati di efficienza produttiva dei rispettivi stabilimenti di appartenenza parametrati sul livello raggiunto nell'ambito del Wcm (il World class manufacturing , ovvero il sistema mutuato da Toyota dove le attività di tutti i team sono orientate alla realizzazione di progetti finalizzati a una generale riduzione dei costi della fabbrica). Tale compenso, pagabile agli inizi dell'anno che segue quello di esercizio, avrà un valore medio del 5% del salario base e, in casi di over performance , potrà arrivare a un massimo del 7,2%. «Il secondo elemento variabile - spiega una nota di Fca - è collegato al raggiungimento dei risultati economici per l'area Emea (all'incontro con i sindacati era presente anche il responsabile di Europa, Africa e Medio Oriente, Alfredo Altavilla), inclusi i marchi premium Alfa Romeo e Maserati, contenuti nel piano strategico 2015-2018. Il compenso totale per il periodo quadriennale è pari al 12% del salario base che potrà arrivare, in casi di over performance , al 20%. Considerando la lunghezza temporale del piano, una parte del bonus (6% del salario base) verrà pagata trimestralmente a partire già dal 2015. Agli inizi del 2019, una volta verificati i risultati, i lavoratori riceveranno il resto del premio che, ai massimi valori del piano, potrà quindi arrivare al 14% del salario base».

Per un dipendente di livello contrattuale medio, a esempio un operaio specializzato, in caso di risultati conformi agli obiettivi, l'erogazione attesa ammonta a 1.400 euro annui per gli anni 2015, 2016 e 2017 e cresce fino a 2.800 euro nel 2018. In caso di risultato superiore alle attese, queste due erogazioni possono raggiungere rispettivamente 1.900 euro annui tra il 2015 e il 2017 e 5.000 euro nel 2018. Il sistema prevede, infine, in caso di mancato raggiungimento di ogni obiettivo, un'erogazione minima di 330 euro l'anno. «In caso di raggiungimento dei risultati attesi - precisa la nota - il dipendente riceverà una somma totale nel quadriennio di oltre 7.000 euro. In caso di performance superiori agli obiettivi il totale dei bonus potrà crescere fino a un valore nel quadriennio intorno ai 10.700 euro». Il costo totale massimo per Fca del piano sarà di oltre 600 milioni. L'applicazione riguarderà tutto il settore dell'auto, mentre una soluzione simile verrà adottata per la componentistica.

Marchionne, dal canto suo, ha di fatto messo definitivamente all'angolo Landini: «Negli scorsi anni - ha commentato - abbiamo dovuto fare i conti con un sistema di relazioni industriali stagnante basato su sterili contrapposizioni tra capitale e lavoro; quei giorni sono finalmente finiti». Quindi il messaggio alla forza lavoro in Italia: «Abbiamo proposto un sistema che riconosce la centralità dei nostri lavoratori.

Senza il loro contributo e il loro impegno, gli obiettivi del piano sarebbero irraggiungibili». E alle istituzioni: «Un accordo che sarà una bella spinta al paese».

Positivi i commenti dei sindacati. In silenzio, almeno fino a ieri sera, la Fiom.

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