Alfa Romeo nel segno dell'italianità

Gamma elettrificata, tedeschi nel mirino, priorità a Europa e Usa

Alfa Romeo nel segno dell'italianità

Comincia a delinearsi il modello Alfa Romeo by Jean-Philippe Imparato, il manager italo-francese, ex capo di Peugeot, al quale Carlos Tavares, ad di Stellantis, ha affidato la ricostruzione di «un marchio la cui notorietà è mondiale: un vero global premium brand». E come prima azione, ecco Imparato mettere l'accento sul fatto che «Alfa Romeo è italiana e si produce in Italia nelle fabbriche di Cassino e Pomigliano», un messaggio importante soprattutto per l'impianto laziale che da anni sforna sempre meno vetture. Un'eccezione riguarda il modello che la ex Fca aveva deciso di realizzare a Tychy, in Polonia (si è parlato di un B-Suv), insieme ad altri due veicoli dello stesso segmento.

Confermato da Imparato il rinvio al 2022 di Tonale, prima auto elettrificata («ho chiesto l'aggiornamento delle performance»): in marzo partirà la produzione a Pomigliano e a giugno le vendite. «Ho visitato sia Cassino sia l'impianto in Campania e lo farò ogni mese - sottolinea il manager - e ho trovato un livello tecnologico incredibile».

Tutte le future Alfa Romeo saranno elettrificate e, tra queste, anche full electric. Imparato intende procedere per gradi all'interno di un piano decennale, annunciando anno dopo anno le novità previste. Nessun obiettivo di volumi, mai rispettati da Fca, ma il punto fermo di beneficiare di tutte le sinergie all'interno di Stellantis, in particolare per quanto riguarda l'elettrificazione.

«Ho organizzato un team di 49 persone, snello ma soprattutto molto veloce nelle decisioni, mentre la sede di Alfa Romeo l'ho voluta all'interno del Centro stile torinese per essere in costante contatto con i designer», aggiunge Imparato.

I mercati? «Rimaniamo negli Usa. Una volta consolidati là e in Europa, penseremo alla Cina, dove vanno pazzi per le Quadrifoglio e la Giulia GTA», spiega. E a proposito di Quadrifoglio, che significa massima sportività e prestazioni, ci sarà una linea di modelli dedicata, ma solo per quelli con le caratteristiche per fregiarsene.

Inutile dire che nel mirino ci sono i marchi tedeschi («per qualità e valore residuo siamo alla loro altezza»).

«Sì, da sempre amo Alfa Romeo - conclude Imparato - sono nato su una Giulia 1300, mio padre guidava un'Alfetta e mia mamma un'Alfasud».

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