Amazon è sempre più attiva in Italia. Sarà perchè Diego Piacentini, che ha passato 16 anni ai vertici dell'azienda fondata da Jeff Bezos, ora è delegato della presidenza del consiglio sui temi della digitalizzazione e dell'innovazione, ma anche perchè la società di e-commerce sta cercando nuovi sbocchi di business.
Uno di questi è nei «data center», dove si trovano i computer per la raccolta dei dati, dove sta lavorando con Enel per trasformare tre centrali elettriche in data center. Un altro filone è la tv via Internet. In America Amazon sta negoziando con Nba, l'associazione Usa del basket e le Major League del baseball e del football americano, per ottenre i diritti di trasmissione delle partite. L'idea è quella di proporre un pacchetto premium di trasmissioni sportive per i sottoscrittori del suo servizio Prime. In Gran Bretagna invece si è lanciata nella produzione di Top Gear, trasmissione cult sul fronte dell'auto, ingaggiando i tre conduttori storici del programma già grande successo della Bbc.
Il risultato è che Amazon ha investito 65 milioni di dollari per produrre un simil Top Gear chiamato «The Grand Tour» che andrà in onda al venerdì e per dodici settimane, sempre con l'obiettivo di incrementare i sottoscrittori del servizio tv Prime.
In Italia la società di Bezos, il terzo uomo più ricco al mondo con una fortuna da 65 miliardi di dollari, potrebbe decidere di sbarcare in forze anche nella tv a pagamento, magari comperando anche diritti sportivi come quelli del calcio.
In realtà solo l'arrivo di Amazon o di qualche altro gigante del web in questo settore potrebbe favorire la vendita di Mediaset Premium a Sky, superando così la barriera che certamente l'Autority per la concorrenza porrebbe a un simile accordo. Basta pensare che in Francia l'antitrust francese ha bocciato l'accordo tra Canal+ e beIN Sports che avrebbe dato origine a un monopolio sui diritti sportivi.
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