L'Antitrust irrompe sul mercato degli apparecchi acustici. L'authority guidata da Roberto Rustichelli ha annunciato di aver aperto un'indagine conoscitiva poiché, si legge sul provvedimento, «le condizioni attuali di mercato non sembrano garantire una piena trasparenza dei prezzi». Non si tratta di un'istruttoria, né riguarda alcuna società in particolare, tuttavia la notizia non ha mancato di avere i suoi effetti sulla Borsa. L'italiana Amplifon, tra i maggiori operatori, è arrivata a cedere in Piazza Affari oltre l'8% per poi recuperare a -3,9% a 28 euro per azione. In Italia almeno 7 milioni di persone hanno problemi di udito, oltre il 12% della popolazione. E, di queste, circa il 30% impiega apparecchi acustici. L'indagine conoscitiva è aperta anche alla partecipazione degli operatori e alle associazioni del settore. Ci saranno 30 giorni dalla data di pubblicazione della delibera per inviare i propri contributi all'indagine. Da quello che emerge, l'Autorità rileva difficoltà a distinguere tra prodotti e servizi di assistenza, «anche per la prassi corrente di fornire tali prodotti e servizi in maniera abbinata». Un aspetto, quest'ultimo, che rischia di avere «implicazioni rilevanti anche per quanto attiene la possibilità per le stazioni appaltanti di procedere ad acquisti distinti per il Sistema sanitario nazionale, con effetti significativi in termini di ampiezza e pluralità delle fonti di approvvigionamento e conseguenti risparmi di spesa». Il preventivo varia in funzione del difetto e viene eseguito a seguito di un test audiometrico, ma con buona approssimazione i prezzi sul mercato sono mediamente intorno ai duemila euro.
Il prezzo elevato dei dispositivi era finito all'attenzione anche del presidente Usa, Joe Biden, che due anni fa aveva affrontato il problema varando un decreto per aumentare la concorrenza, rendendo vendibili gli apparecchi da una platea più ampia rispetto a quella dei rinvenditori specializzati, come avviene in Italia. Secondo l'amministrazione americana, i prezzi dei dispositivi facevano sì che solo il 14% dei 48 milioni di americani con problemi di udito ne avesse uno.
Oltre ad Amplifon, che nel nostro Paese realizza circa il 17% di un fatturato che nel 2022 è stato di 2,1 miliardi, in Italia operano diverse aziende: tra le principali la svizzera Sonova (che da noi opera con il brand Audionova) e la danese Demant (Maico). Ma quello degli apparecchi acustici è un settore che, a livello globale, ha un giro d'affari stimato di circa 17 miliardi di euro.
E fa gola a molti: lo stesso big dell'occhiale Luxottica, infatti, ha in programma per la seconda metà del 2024 il lancio dell'occhiale per l'udito, che abbina lo strumento per correggere la vista a un invisibile apparecchio acustico.
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