Prima di lasciare la carica di amministratore delegato di Amplifon, il prossimo ottobre, Franco Moscetti ha mosso le sue truppe verso la Germania. La multinazionale tascabile che commercializza in tutto il mondo apparecchi acustici oltre a fornire ai suoi clienti tutta una serie di servizi personalizzati, ha rilevato 30 nuovi negozi tramite la consociata tedesca Amplifon Deutschland, portando la propria rete a 257 punti vendita. Le nove insegne, presenti in cinque Lander della Germania Nord Orientale, hanno generato nel 2014 un fatturato di oltre 6 milioni. L'operazione avverrà per cassa e, spiega Amplifon in una nota, «non avrà un impatto significativo sullo stato patrimoniale della società», con un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro.
«La strategia è quella di crescere per aumentare la quota di mercato nelle aree dove siamo ancora al di sotto della taglia ottimale per rendere più profittevole un business con elevata incidenza di costi fissi», commenta Moscetti con il Giornale . «Sapremo sviluppare ampie sinergie con il network esistente, anche in termini di marketing, e incrementare ulteriormente i livelli di redditività del mercato tedesco che ci vede già al terzo posto nel settore», aggiunge il manager che a fine luglio ha annunciato a sorpresa la sua uscita. Un addio deciso quando l'azienda è all'apice - l'ultimo semestre ha fatto registrare un aumento del 20,1% dei ricavi a 500,3 milioni e un utile di 18,5 milioni in crescita di 12,4 milioni - e quando Moscetti è stato sicuro di aver trovato il suo successore con il placet degli azionisti, dopo averlo prima messo alla prova e averlo formato. Dal 22 ottobre il testimone passerà nelle mani di Enrico Vita, attuale direttore generale della società, dopo il via libera dell'assemblea dei soci fissata in autunno.
Per garantire una migliore transizione Moscetti rimarrà comunque vicepresidente non esecutivo almeno fino alla fine del mandato. Quella appena conclusa in Germania è dunque l'ultima operazione lanciata come ad. «Ora la palla passa a Vita che saprà far crescere sempre di più l'azienda», aggiunge Moscetti. Amplifon punta a superare la soglia psicologica di un fatturato di un miliardo di euro a fine 2015 e guarda anche al mercato francese per potenziali acquisizioni.
Il mercato degli apparecchi acustici offre prospettive interessanti di sviluppo grazie all'allungamento della vita media della popolazione, al crescente inquinamento acustico, allo sviluppo delle tecnologie digitali applicate e ai cambiamenti culturali.
Ma come dice Moscetti, «oggi non si sta più sul mercato per rendite di posizione».A Piazza Affari, intanto, il titolo Amplifon ha chiuso la seduta di ieri in rialzo dello 0,87% a 7,5 euro. Nell'ultimo anno le azioni hanno guadagnato il 73,4 per cento.
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