«Il Brasile è strategico, ma se arriva una buona offerta potremmo anche vendere». Lo ha detto l'ad di Telecom, Marco Patuano, nel corso del lungo incontro con i sindacati che ha avuto luogo ieri nella sede romana della società telefonica. «Abbiamo fatto una domanda diretta - ha spiegato Michele Azzola della Cgil - e alla fine Patuano ha dovuto ammettere quello che noi già pensiamo: ossia che il Brasile sia in vendita. E purtroppo, senza la controllata sudamericana, la società è destinata a un sicuro ruolo di sussidiarietà nei confronti di Telefonica. Rischiamo davvero di perdere l'unica società di telecomunicazioni ancora italiana». Patuano in serata ha comunque rettificato quanto detto ai sindacati specificando che il Brasile è «un punto fermo nella strategia di Telecom e quel mercato resta core. Non vogliamo vendere ma investire». Secondo i sindacati comunque «è necessario che il governo riapra i giochi sulla riforma della legge sull'Opa e che rimetta quindi in discussione il riassetto di Telco». I sindacati chiedono inoltre un incontro con il governo perché, ha spiegato Giorgio Serao della Fistel-Cisl, «malgrado la sollecitazione dei segretari generali non c'è stata ancora nessuna convocazione da parte dell'esecutivo sulla vicenda Telecom». Tra le buone notizie c'è lo stop allo scorporo della rete, da sempre considerata strategica e necessaria per mantenere il livello occupazionale, e l'annuncio di assunzioni legata al progetto della banda larga.
Intanto continua l'attività di indagine della Consob sull'emissione del convertendo e per quanto riguarda la vendita dell'Argentina dove ci potrebbe essere un potenziale conflitto di interessi per la presenza di Gabriele Galateri, presidente di Generali nel cda Telecom. Galateri infatti ha votato sulla vendita dell'Argentina. I problemi derivano dal fatto che la famiglia Werthein è azionista in Telecom Argentina e fa affari con Generali, e quindi Galateri non poteva votare sulla cessione della controllata. Intanto, dopo l'incontro con gli investitori stranieri che Patuano ha tenuto la scorsa settimana, sono arrivati alcuni report delle banche d'affari. Macquarie ha tagliato del 18% le stime di utile per azione per il 2014, confermando però giudizio «outperform» e target price a 0,90 euro, valore ben più alto del prezzo di mercato (il titolo tratta ora a 0,67). Gli esperti restano positivi su Telecom perché credono nella vendita del Brasile nel 2014, magari dopo le elezioni, a un multiplo di 7,5 volte l'ebitda, pari a 8,9 miliardi di euro.
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