La forza e le potenzialità dei brand italiani suscitano da sempre l'interesse di investimenti stranieri nel nostro Paese. E in parallelo si pone la necessità di una maggiore valorizzazione e sviluppo delle grandi aziende italiane nei mercati internazionali. Una via tracciata dalla fiorentina Marchesi Antinori, che il giugno scorso ha acquisito, con un investimento di oltre 300 milioni, Stag's Leap Wine Cellars, una delle aziende del settore più note della Napa Valley, in California. Un passaggio che segna lo sbarco italiano nella nuova culla del vino americana che è stato il centro dell'iniziativa «Accompagnare la crescita all'estero delle eccellenze italiane. L'esempio di Marchesi Antinori» che si è tenuta ieri alla cantina Antinori di San Casciano in Val di Pesa, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
«Un'operazione che ci rende orgogliosi - ha detto il presidente onorario Piero Antinori - perché oltre a darci un profilo internazionale è anche una questione di orgoglio: normalmente sono i fondi di investimenti stranieri che comprano delle aziende familiari, in questo caso siamo noi ad aver conquistato un'azienda straniera. Come italiani siamo soddisfatti, po' di sano patriottismo non guasta, abbiamo colmato una lacuna perché la Napa Valley ha acquisito una notorietà internazionale e finora l'Italia brillava per la sua assenza».
Dopo oltre un decennio di quota al 15% l'operazione finale di acquisto è stata realizzata con mezzi propri, l'affiancamento nel capitale della società americana da parte di Simest e del Fondo di Venture Capital del ministero degli Esteri (MAECI) e il ruolo di supporto finanziario di Intesa, che ha agito anche come banca agente.
Per il responsabile Banca dei territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, «l'operazione di Marchesi Antinori in Usa, unica per impatto e rilevanza nell'intero settore dell'agrifood italiano, ha visto Intesa protagonista nell'affiancare un grande marchio italiano con strumenti finanziari innovativi. Alla base della nostra scelta di sostenere questa progettualità c'è la convinzione che l'Italia abbia un patrimonio straordinario nel settore agrifood e del mondo del vino in particolare».
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