Approvato il decreto salva imprese: ecco cosa cambia

Tante le novità del decreto salva imprese. I rider non saranno più pagati a cottimo. Ex Ilva: via lo scudo legale. Whirlpool: confermato esonero contributo addizionale

Approvato il decreto salva imprese: ecco cosa cambia

Il Senato ha approvato il decreto salva imprese, un vero e proprio maxi emendamento suddiviso in due parti: una riguardante la tutela del lavoro, l'altra sulle crisi aziendali in atto.

Bagarre in aula quando i senatori di Fratelli d'Italia hanno alzato alcuni cartelli con su scritto: "Mai col Pd - Mai coi 5 Stelle". Questo il messaggio lanciato da una parte dell'opposizione al termine dell'intervento con cui il loro collega, Stefano Bertcco, ha annunciato il voto contrario del gruppo alla fiducia del provvedimento.

In ogni caso, si tratta del primo voto di fiducia incassato dal governo giallorosso, ottenuto con 168 voti a favore e 110 contrari. Gli argomenti trattati sono molti: si va dalle tutele per i rider agli interventi da attuare nelle aree economicamente più critiche, come in Sicilia e Sardegna. Non mancano ovviamente le misure per la Whirlpool e lo scudo legale per l'ex Ilva.

Cerchiamo allora di capire cosa cambia, in base alle misure contenute nel decreto.

Iniziamo con i rider. Il decreto prevede un pacchetto minimo di diritti inderogabili per chi lavora in maniera occasionale, tra cui una paga minima oraria collegata al Ccnl, tutele previdenziali, salute, sicurezza e il divieto di cottimo. Ma sono previste anche le tutele del lavoro subordinato per i lavoratori impiegati in maniera continuativa.

I rider, insomma, non saranno più remunerati in base alle consegne effettuate perché dovranno percepire un minimo orario stabilito dai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali.

Dall'ex Ilva alla Whirlpool

Sull'ex Ilva, è stato abolito lo scudo legale con la soppressione dell'articolo 14 del decreto, il quale escludeva “la responsabilità penale e amministrativa del commissario straordinario, dell’affittuario o acquirente” dell'azienda “in relazione alle condotte poste in essere in attuazione del Piano ambientale”.

Le imprese che fabbricano elettrodomestici, quindi anche Whirlpool, sono esonerate dal versamento “del contributo addizionale dovuto in caso di ricorso al trattamento di integrazione salariale nel limite di spesa di 10 milioni di euro per il 2019 e di 6,9 milioni di euro per il 2020”.

La norma si riferisce alle imprese che occupano più di 4 mila lavoratori e che hanno unità di produzione nel territorio nazionale, di cui almeno una in un'area di crisi complessa, e che hanno stipulato un contratto di solidarietà. Quindi anche a Whirlpool, ma l'azienda ha più volte sostenuto di non volerne usufruire, perché ormai decisa a cedere lo stabilimento di Napoli.

Verrà inoltre potenziata la struttura di cooperazione tra il ministero dello Sviluppo economico e il ministero del Lavoro per le crisi di impresa. Le aziende potranno avere un'autorizzazione per riusare i rifiuti nell'ambito dell'economia circolare.

Nuove risorse verranno destinate a Sicilia e Sardegna per proseguire i trattamenti di integrazione salariale o mobilità in deroga dei lavoratori delle aree di crisi industriale complessa: un limite pari a 3,5 milioni di euro per la prima regione, e 30 milioni per la seconda.

I datori di lavoro dovranno poi inoltrare per via telematica le comunicazioni riguardanti assunzioni e licenziamenti al ministero del Lavoro e non più all'Anpal.

Capitolo Anpal, Inps e Inl.

L'Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro potrà procedere ad assunzioni a tempo indeterminato di tutto il personale a tempo determinato già in servizio e per bandire nuovi concorsi nel trienno 2019-2021; l'Inps, invece, potrà contare su un aumento dell'organico pari a 1.003 unità, mentre l'Ispettorato nazionale del lavoro di 150 più concorsi.

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