Conte ora rischia la figuraccia I "ristori" sono già in alto mare

Il governo varerà probabilmente domani il nuovo decreto legge. Verranno erogati contributi a fondo perduto alle imprese danneggiate dall’ultimo Dpcm

Conte ora rischia la figuraccia I "ristori" sono già in alto mare

Nelle prossime ore il governo varerà il cosiddetto decreto Ristoro. Quel documento che spiegherà, nero su bianco, quali saranno le misure a sostegno delle imprese azzoppate da questo semi lockdown. Sono oltre 325mila. Hanno un fatturato inferiore a 5 milioni di euro. E riceveranno (si spera presto) il nuovo contributo a fondo perduto che l'esecutivo si appresta a mettere in campo.

Si tratta di aziende che rientrano nei codici Ateco e hanno subito le restrizioni dell’ultimo Dpcm. Sono ristoranti, gelaterie, bar, pasticcerie, catering, centri termali, attività legate a feste e cerimonie, attività sportive e stabilimenti termali. È quanto si evince da una tabella che l’Agi ha potuto visionare. Della platea complessiva di 325.690 soggetti, 91.625 sono i nuovi beneficiari che si aggiungono alle 234.065 imprese delle stesse categorie che hanno già ricevuto il ristoro previsto dal dl Rilancio.

Questo conto riguarda la platea stimata che non ha richiesto il contributo a fondo perduto erogato con il dl Rilancio e che potrebbe aver diritto al nuovo bonus. Platea che è stata calcolata confrontando, per codice Ateco e fascia di ricavi/compensi, i soggetti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi 2018 (ultima disponibile) o la dichiarazione Iva 2019 (ultima disponibile) con gli imprenditori che hanno richiesto il vecchio contributo a fondo perduto. Il governo sta valutando, però, di erogare i nuovi indennizzi anche alle imprese che hanno un fatturato superiore a 5 milioni di euro. Ed è proprio su questo punto che si ggiocherà la partita più dura per l'esecutivo.

Con le nuove chiusure per l’emergenza coronavirus è cominciato, insomma, il calcolo dei possibili danni. Le prime stime arrivano da Unimpresa che parla di perdite per mezzo miliardo al giorno con un conto finale di 20 miliardi in un mese. Una cifra largamente superiore ai 5-6 miliardi ipotizzati in queste ore di cui 1,5 miliardi per indennizzi a fondo perduto. Cifre che, secondo Italpress, alla fine potrebbero risultare insufficienti. Solo per cassa integrazione, indennità straordinaria per gli stagionali del turismo, spettacolo e lavoratori dello sport (probabilmente seicento euro), nonché l’erogazione di una ulteriore mensilità del reddito di emergenza, servirebbero allo stato attuale non meno di 3-4 miliardi.

A questi si dovrebbero aggiungere 1,5-2 miliardi per il fondo perduto considerando che si parla di un indennizzo medio di 2mila euro. Poi, qualche centinaio di milioni per il nuovo credito d’imposta dedicato agli affitti commerciali di ottobre. E per l’esenzione dal versamento della seconda rata dell’Imu, questa volta non più riservata ai soli albergatori o al settore del turismo ma estesa anche ai settori della ristorazione e dello sport. Poi ci sono cinque miliardi che serviranno ad allungare la cassa integrazione di dieci settimane.

Nella legge finanziaria si aggiungeranno altre 8 settimane per un totale di 18. Tuttavia, uno spostamento di risorse verso gli indennizzi, rischia di accorciare la prima tranche di Cig d’emergenza da 10 a 6 settimane e arrivare così a fine dicembre.

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