Asse Renault-filiera Italia. De Meo: "Qui opportunità"

L'ad alle prese con le transizioni green e digital. Dopo l'estate il piano di riorganizzazione

Asse Renault-filiera Italia. De Meo: "Qui opportunità"

Giornata italiana per il Cavaliere del lavoro, fresco di nomina, Luca De Meo, dal luglio 2020 ad di Renault Group. Da una parte, il top manager ha ricordato le strategie del gruppo e la sua visione sulla mobilità futura; dall'altra, ha confermato l'intenzione della Casa francese di costruire collaborazioni durature con la filiera automotive del suo Paese. Ecco allora De Meo incontrare, nella «sua» Milano, circa 200 aziende associate ad Anfia.

Per Renault Group, infatti, l'Italia e la sua componentistica rappresentano una leva fondamentale per la tradizione che vantano nel settore; non è un caso che già ora Parigi realizzi acquisti dalla filiera per circa 1 miliardo.

«Oggi - ha sottolineato De Meo - ci troviamo al crocevia tra due transizioni, quella green e quella digitale, che cambieranno il cuore dell'industria automobilistica; dobbiamo così creare un ecosistema trasversale e geograficamente di prossimità per raggiungere i nostri obiettivi». E se nel caso del digitale saranno gli Usa i numeri 1, alla voce green l'Europa può ambire alla leadership mondiale, «sempre se si faranno bene le cose». Secondo il capo di Renault, comunque, sarebbe un errore «rottamare» i motori a combustione interna nel 2035 («più ragionevole il 2040»), anche perché, ha precisato, «il picco delle loro produzioni avverrà nel 2025». A Parigi, in proposito, continueranno a sviluppare i progetti già avviati per questi propulsori allo scopo di «investire nel green i soldi ricavati».

Tante, dunque, le opportunità per le aziende riunite in Anfia, il cui vertice, ieri, era al completo con il presidente Paolo Scudieri, il presidente del Gruppo Componentisti, Marco Stella, e il direttore Gianmarco Giorda. «È positivo - puntualizzano dall'associazione della filiera - che con Renault si sia deciso di andare avanti; Anfia, in questo, fungerà da intermediario allo scopo di raccogliere le candidature delle imprese per fornire i francesi».

De Meo, guardando avanti, ha anche confermato che le auto costeranno più care (del resto è quanto già avviene ora): «Tra un po' - ha affermato - ci si dovrà scordare di trovare vetture a meno di 20mila euro. E solo dal 2040 i listini cominceranno a scendere».

Renault, a questo punto, mira a costruire una rete di fornitori solida per i suoi modelli a combustione interna e ibridi, e allo stesso tempo punta a trovare nuove opportunità per l'auto elettrica (in cantiere ci sono investimenti per altri 25 miliardi nel triennio): dall'estrazione di materie prime alla loro raffinatura. In programma, inoltre, c'è lo scorporo delle attività di sviluppo, progettazione e produzione di motori termici da aprire, nel caso, ad altri partner e investitori.

E lo stesso vale per l'elettrico su piattaforme, batterie e powertrain.

Nei piani di riorganizzazione, che saranno noti dopo l'estate, per andare a regime nell'arco di 18-24 mesi, attorno a Renault ruoteranno vari «satelliti», cioè i vari business del gruppo.

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