Il 2021 non vedrà significativi interventi per quanto riguarda le pensioni: per tutti gli iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria sarà possibile continuare ad andare in pensione con i requisiti vigenti fino al 31 dicembre del 2020.
I requisiti
Le vie principali sono tre: c'è quella anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne); c'è la pensione di vecchiaia (67 anni unitamente ad almeno 20 anni di contribuzione) e quota 100 (62 anni e 38 anni di contributi). Chi usufruirà di uno dei requisiti per le pensioni anticipate dovrà scontare un meccanismo di differimento del primo rateo pensionistico: lo stesso vale per chi andrà con quota 100 (nel caso dei dipendenti pubblici la finestra mobile è di sei mesi).
Come si legge su pensionioggi, i requisiti possono essere raggiunti anche cumulando la contribuzione presente in più gestioni previdenziali ed anche quella accreditata presso le casse professionali (ad eccezione di quota 100 nella quale non può utilizzarsi la contribuzione versata presso enti previdenziali di natura privata).
Ecco "l'opzione donna"
La Legge di bilancio 2021 rinnova di un anno l'opzione donna, il meccanismo che ormai da diversi anni consente alle lavoratrici dipendenti ed autonome di lasciare in anticipo al prezzo del ricalcolo dell'assegno con il sistema contributivo: questo sistema pensionistico riguarderà anche chi è nato tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 1962 (1961 per le autonome) che abbiano raggiunto i 35 anni di contribuzione entro il 31 dicembre di quest'anno. Per raggiungere il requisito contributivo di 35 anni non è ammesso, però, il cumulo dei contributi.
In alternativa, da quest'anno l'Inps ha aperto alla possibilità di riscattare la laurea con il sistema agevolato anche per i periodi anteriori al 1996 e poi chiedere la liquidazione della pensione con opzione donna: in questo mod si possono "guadagnare" i 35 anni necessari al pensionamento senza sborsare cifre esorbitanti che sarebbero gettate al vento a causa del ricalcolo nella forma contributiva della pensione.
Un'altra novità
La seconda novità della legge di bilancio è la proroga dell'anticipo pensionistico sociale per tutto il 2021 alle condizioni già note (63 anni di età unitamente a 30 o 36 anni di contributi a seconda del profilo di tutela) con tre date utili (31 marzo, 15 luglio e 30 novembre) per la presentazione delle domande.
Inoltre, dal prossimo anno, anche i lavoratori dipendenti del settore privato in regime di part-time verticale avranno diritto all'accredito di 52 settimane contributive ai fini del raggiungimento del diritto a pensione a condizione che la loro retribuzione sia pari o superiore a 10.724€: cè previsto dall'articolo 63 della legge di bilancio per il 2021 nel testo presentato dal Governo alla Camera dei Deputati.
Si tratta prevalentemente dei lavoratori stagionali (spesso da settembre a giugno) per i quali la giurisprudenza di legittimità ha ormai accertato il diritto all'accredito dell'annualità intera ai fini della maturazione del diritto alla pensione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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