Assobagno, 2022 in crescita con l'incognita di caro energia e materie prime

L'associazione ha celebrato i 20 anni di attività con una previsione di incremento del 10,3% a fine anno in Italia e all'estero. Elia Vismara: "Dati positivi ma oggi lo scenario è molto complicato e abbiamo il difficile compito di interpretare i mesi che ci aspettano”

Assobagno, 2022 in crescita con l'incognita di caro energia e materie prime

20 Assobagno: 20 anni di storia, di uomini e imprese”, Assobagno - l’associazione di FederlegnoArredo che rappresenta oltre 150 imprese italiane produttrici di arredamento e articoli per il bagno, ha scelto questo titolo per l’assemblea annuale che si è svolta a Erbusco in momento particolare per il settore e per la sua filiera che, secondo i dati del Centro studi di FederlegnoArredo su un campione di aziende, prevede una chiusura del 2022 in crescita del 10,3%, con un andamento positivo sia per l'Italia (+9%) - dove il bagno sta diventando sempre più “l’area del benessere” in casa - che per l'estero (+12,1%) ma si trova a dover affrontare nuove sfide legate all’aumento dei costi: dall’energia alle materie prime.

“La stragrande maggioranza delle imprese ritiene che chiuderà l'anno con ricavi in aumento rispetto al 2021per le vendite sul mercato interne, percentuale che scende per l'estero - ha spiegato il past president Elia Vismara -. Sono segnali di ottimismo che cogliamo con favore ma che non ci distolgono dalle difficoltà del momento che lo stare all’interno di un’associazione e di una federazione ci permetterà di affrontare con più forza”.

Assobagno dati economici

L’analisi del Centro studi evidenzia che nel 2021 il Sistema Arredobagno, 972 imprese operanti nel settore e 22.624 addetti, di cui Assobagno rappresenta oltre il 50%, ha fatto registrare un andamento positivo grazie al forte legame con la componente residenziale, con un fatturato complessivo di 3.807 milioni di euro di cui 2.104 per l’Italia e 1.703 per l’export e un saldo commerciale di 1.049 milioni di euro. La variazione del fatturato alla produzione sul 2020 è stata del +22,5% e del +11,5% sul 2019, ritornando in valore sopra ai livelli pre-pandemici. A spingere sono state le vendite sul mercato italiano (+29,9% in valore sul 2020, equivalenti a +14,1% sul 2019 ). Positive ma con un tasso di crescita più contenuto anche le esportazioni (+14,4% sul 2020, +8,5% sul 2019) che pesano per meno della metà (45%) del fatturato totale.

Assobagno 20022 past president

Elia Vismara ha ripercorso la storia e l’evoluzione di Assobagno: “Era il 13 febbraio 2002 quando l’allora Federbagnoclima - associazione dei Produttori Idrotermosanitari – e il Gruppo Bagno di Assarredo si fondono in FederlegnoArredo costituendo l'attuale Assobagno e oggi siamo qui per ricordare la nostra storia fatta di uomini e imprese, quel cuore pulsante dell’associazione che ha saputo evolversi, svilupparsi e proiettarsi verso il futuro anche nei momenti di grande difficoltà, come quello recente. Il nostro settore è stato protagonista di un’importante evoluzione in questo quarto di secolo e interprete di un diverso modo di vivere e pensare la stanza da bagno”.

“La ricerca, il saper anticipare il futuro da parte delle nostre aziende, sono stati la chiave di lettura di questi primi 20 anni, come è risultato fondamentale il ruolo dell’Associazione e della Federazione che ha condiviso, sostenuto e stimolato questi processi. Inutile negare che oggi lo scenario è molto complicato, nonostante l’arredobagno, come i dati dimostrano, e il settore arredo nel suo complesso, abbiano reagito meglio di altri al mordere della crisi”.

“Ma oggi il caro energia, le difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e l’incertezza geopolitica ci tengono con il fiato sospeso e ci costringono ad essere prudenti e vigili per il futuro - ha sottolineato ancora Elia Vismara -.

Ci tengo a ringraziare i nostri past president Nicoletta Fontana, Gianluca Marvelli, Mauro Guzzini e Paolo Pastorino ognuno dei quali con azioni concrete e lungimiranza ha contribuito a costruire l’associazione che oggi siamo qui a raccontare. Adesso abbiamo il difficile compito di interpretare i mesi che ci aspettano”.

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