Aumentano i contributi per domestiche e badanti: cosa fare

Si comincerà a pagare di più a partire dall’11 aprile, cioè alla data di scadenza contributiva relativa alla prima trimestralità dell’anno in corso

Aumentano i contributi per domestiche e badanti: cosa fare

Con la circolare numero 17/2022, l’Istituto nazionale di previdenza sociale ha reso noto che per le domestiche o le badanti pagate 10 euro all’ora l’aumento per l’anno in corso sarà di 3 centesimi in più. È confermata, quindi, l’indiscrezione riguardante l’incremento del costo Inps per le colf e per le persone che solitamente si prendono cura di anziani e disabili. Si comincerà a pagare di più, come riporta il quotidiano economico Italia Oggi, a partire dall’11 aprile, cioè alla data di scadenza contributiva relativa alla prima trimestralità del 2022.

I motivi dell’incremento dei costi previdenziali

Gli aumenti sono causati alla crescita delle retribuzioni convenzionali conseguente all’aumento del costo della vita sulla quale viene calcolata la contribuzione, che è dell’1,9%. Per il pagamento delle domestiche e delle badanti la legge prevede tre face di salario orario convenzionale e tre fasce di retribuzioni effettive. Ogni tre mesi il datore di lavoro è obbligato a effettuare il versamento dei contributi Inps di colf, badanti o baby sitter. Il calcolo dell'importo dei contributi da pagare si fonda sulla retribuzione oraria effettiva che corrisponde alla somma di: retribuzione oraria del collaboratore domestico; tredicesima mensilità riproporzionata su base oraria; importo convenzionale di vitto e alloggio riproporzionato su base oraria. Il conteggio delle ore totali sottoposte al pagamento dei contributi Inps include, oltre alle ore lavorate anche quelle non lavorate ma retribuite, come nel caso delle ferie, della malattia, dei permessi retribuiti e delle festività infrasettimanali.

Quando è prevista un’unica retribuzione oraria convenzionale

Quando siamo di fronte a rapporti di lavoro (unico datore) con orario superiore alle 24 ore settimanali è prevista un’unica retribuzione oraria convenzionale, pari a 1,06 euro.

Nel caso in cui c’è un contratto a termine, è previsto un contributo ulteriore che aumenta il valore orario della prestazione lavorativa. Parliamo dell’Aspi, l’assicurazione sociale per l’impiego, i cui parametri sono i seguenti: l’1,31% della retribuzione come valore ordinario e l’1,40% come contributo addizionale e per i contratti a scadenza.

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