"Le auto cinesi costruite qui saranno un prodotto italiano"

Il ministro Urso: "La forza del Made in Italy è nella filiera". Allarme stabilimenti: lunedì i dati semestrali di Fim-Cisl

Il ministro Adolfo Urso
Il ministro Adolfo Urso
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Si chiama «Made in Italy» la possibile mossa decisiva di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e, appunto, del Made in Italy, per convincere i big dell'auto cinesi a insediarsi con un impianto nel nostro Paese. La concessione di tale privilegio alle Case auto cinesi avrebbe anche l'obiettivo di far compiere un salto di qualità al partnerariato commerciale con Pechino, al ventesimo anno, e di sfruttare la loro «tecnologia» per lo sviluppo dell'economia green e per l'automotive. Ma una risposta anche a Stellantis dopo i casi delle vetture prodotte in Polonia e in Marocco a cui non è bastato il marchio Fiat (o Alfa Romeo se si guarda alla «milanesità») per far valere l'italianità del prodotto. La tattica di Urso potrebbe invece convincere Stellantis a realizzare a Mirafiori, come da voci circolate, il Suv C10 del socio cinese Leapmotor.

In Italia, infatti, è vera emergenza produzione. Lunedì se ne saprà di piu dal report semestrale del sindacato Fim-Cisl: sembra che rispetto al 2023 ci sia un forte calo dei veicoli usciti dagli impianti di Stellantis. Da qui gli sforzi del governo, attraverso il ministro Urso, per trovare una soluzione ed evitare il peggio. A Mirafiori, intanto, nuova cassa integrazione dal 15 luglio al 4 agosto a cui, dal 5 al 25 del mese prossimo, di aggiunge la chiusura estiva. «L'Italia in questa fase - ha detto il ministro, in missione a Pechino - può diventare una piattaforma produttiva anche per imprese cinesi che, nel rispetto delle regole europee e italiane, intendano produrre da noi per meglio presidiare il mercato europeo e anche, grazie alla forza del Made in Italy, esportare i loro prodotti in altri continenti. Inoltre, hanno grande bisogno della componentistica italiana, la filiera migliore e più performante in Europa». Non è un caso, in proposito, che ad accompagnare Urso in Cina sia Roberto Vavassori, presidente di Anfia (filiera automotive). Urso ha così calato l'asso del «Made in Italy» durante i colloqui con i vertici di Dongfeng, Jac, China City Industrial Group, interessata alla produzione di bus elettrici, e Chery. Quest'ultimo gruppo, presentando l'altra sera a Milano i marchi Omoda e Jaecoo, insieme alla strategia di sviluppo in Europa e Italia (da 40 i concessionari saliranno a 100), ha visto il vicepresidente Shawn Xu, che ha aperto l'evento, porre più volte l'accento sull'importanza dell'Italia, con le sue unicità, per raggiungere gli obiettivi di crescita. «Questo Paese si fregia di valori come la vitalità, la creatività, l'essenza culturale e un'umanità non riscontrabili altrove. E poi Milano, il fashion, la moda... », il messaggio lanciato dal top manager cinese. E italiano è stato anche il primo dipendente europeo di una realtà (Omoda-Jaecoo) nata solo un anno fa: Giuseppe Graziuso, ex Psa, ora a capo dello sviluppo del business e della rete per l'Italia.

«Avere in Italia il vicepresidente Xu, capo mondiale di Omoda-Jaecoo - commenta Graziuso ad Aci Radio - vuol dire che la Penisola è fondamentale per il gruppo. Qui ci sono troppi preconcetti e occorre guardare oltre: per esempio, chiedersi se serva una concorrenza che faccia abbassare i listini. Il gruppo sta dando lavoro ai fornitori, i concessionari possono avere altri marchi da offrire, in Spagna è stata acquistata una fabbrica e in Cina stanno ragionando anche su altri Paesi europei».

E ora l'andamento del mercato italiano. A un mese dal via agli ecobonus, sono 118.015 le prenotazioni totali ammesse, per un valore di quasi 421 milioni, il 61% delle risorse a disposizione. L'84% delle richieste sono arrivate da persone fisiche. Rottamazioni pari al 79% delle prenotazioni, circa il 44% ha toccato auto da Euro 0 a Euro 3.

Il 26,7% dei fondi ha riguardato soggetti con Isee sotto i 30mila euro. Auto elettriche: fondi (200 milioni) subito esauriti con 25.273 ordini. Il 39% delle richieste ha previsto la rottamazione di veicoli fino a Euro 3.

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