Banche al giro di boa, utili a 12 miliardi

Domani parola a Intesa. Le scommesse sul consolidamento e il nodo commissioni

Banche al giro di boa, utili a 12 miliardi
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La festa non è ancora finita per le grandi banche italiane, almeno se si parla del secondo trimestre dell'anno. Infatti, se si sommano i 2,7 miliardi di utili ottenuti da Unicredit pubblicati la scorsa settimana, ai numeri del consenso di Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Bper e Mps (che invece non hanno ancora rivelato i loro numeri trimestrali) si ottiene una stima di circa sei miliardi di profitti nel periodo tra aprile e giugno. Si tratterebbe di un dato che, per quanto riguarda le cinque banche maggiori, nei primi sei mesi dell'anno potrebbe arrivare a superare quota 12,1 miliardi. Invece, per quanto riguarda il secondo trimestre, i cinque più grandi banche quotate dovrebbero ottenere risultati intorno ai 6,1 miliardi.

Partendo proprio dai conti dell'istituto guidato da Andrea Orcel - che è l'unico ad aver pubblicato i conti - si nota come la sbornia da margine d'interesse sia ormai da considerarsi finita. Tant'è che Unicredit ha visto il principale motore della sua crescita di ricavi (appunto, il margine d'interesse) che sul trimestre precedente è stato in calo dello 0,4 per cento. Questo significa che se da ora in poi si volesse continuare a crescere secondo gli obiettivi ambiziosi del piano industriale ci si dovrà concentrare sull'irrobustimento del pilastro delle commissioni: un aspetto che il mercato ha subito colto e, infatti, da qui si spiega la freddezza del titolo nonostante un risultato ben oltre le attese della vigilia. Fino ad adesso Unicredit ha ottenuto utili record (5,2 miliardi nei primi sei mesi del 2024), ma ora dovrà sapersi confermare e non sarà affatto scontato.

Anche gli altri istituti, per la verità, sono destinati a lavorare sulla leva delle commissioni ed è su questo campo che si misurerà la bravura dei banchieri. Certo, su questo filone di ricavi è forte Intesa Sanpaolo, un gruppo che ha in pancia le case prodotto di fondi con Eurizon e la più grande rete di consulenti finanziari italiana con Fideuram. La prima banca italiana, guidata dal ceo Carlo Messina, domani pubblicherà i suoi risultati trimestrali con il consensus di Bloomberg che prevede profitti per 2,3 miliardi nel secondo trimestre, il che porterebbe il totale degli utili nei sei mesi a 4,6 miliardi. Mentre Unicredit sta lavorando per ricostruire tutta la sua filiera dopo l'era delle cessioni della gestione Jean Pierre Mustier, Intesa ha una struttura già pronta per lo scenario di mercato che si andrà delineando in vista dei prossimi tagli ai tassi d'interesse che apporterà la Banca centrale europea.

Dalla prossima settimana arriveranno i conti di altre tre importanti banche. Le prime in ordine di tempo saranno Mps e Banco Bpm (entrambe il 6 agosto), poi sarà la volta di Bper. E quali sono le stime? Secondo Bloomberg, Mps porterà a casa circa 385 milioni di utile netto (sommando il dato del primo trimestre, arriverebbe a 718 milioni). Per Bpm, gli analisti di Deutsche Bank prevedono un utile di 376 milioni (746 nei sei mesi).

Per Bper, infine, si attendono profitti per 397 milioni (854 nella prima parte dell'anno). La sensazione è che per tutte da adesso in si andrà ad aprire una fase nuova, che verosimilmente andrà a definire anche le valutazioni in Borsa e, quindi, i pesi per un eventuali risiko futuro.

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