Banco Bpm punta a raggiungere un miliardo di utile nel 2024 da single, pur rimanendo aperta a possibili operazioni di consolidamento. Ma non di certo a sconto. «Siamo molto contenti di essere da soli, abbiamo dei target ambiziosi e siamo molto fiduciosi di poterli conseguire», ha affermato ieri l'ad Giuseppe Castagna presentando il nuovo piano industriale. «Se qualcuno ci compra - ha aggiunto il banchiere - non facciamo le barricate. Ma dovrà pagarci il prezzo giusto». Un messaggio che potrebbe essere indirizzato a Unicredit, dopo lo stop alle trattative con Monte Paschi, e a Bper dopo che, proprio un anno fa, a muoversi con delle avance verso il Banco Bpm era stato Carlo Cimbri, ad di Unipol, a sua volta socio di riferimento dell'istituto modenese.
Ecco, quindi, l'avvertimento di Castagna ai potenziali interessati alla mano del Banco Bpm: via libera a un'acquisizione purché «ben pagata» perché «il mio lavoro è creare valore per gli azionisti» e non necessariamente costruire il terzo polo di cui il Paese ha bisogno. Intanto, con il nuovo piano industriale stand alone, ha spiegato il Castagna, «abbiamo dato valore a ciò che non era ancora espresso». E in Piazza Affari il titolo del Banco Bpm si impenna fino a chiudere in rialzo del 5% a 2,9 euro (+61% da inizio anno).
Nessun interesse invece per le due banche presenti sul mercato. Mps è troppo grande anche a livello di «onere di ristrutturazione» per cui «avevamo dato disponibilità a guardare a singole aree geografiche». Al contrario Carige è troppo piccola e «impiegherebbe troppo tempo per crescere. In Liguria inoltre siamo la seconda banca e in queste trattative siamo anche azionisti del Fitd (il Fondo Interbancario che controlla la banca genovese ndr). Diventa tutto complicato. Non ci attira».
Nell'atteso consolidamento del settore, le Dta (incentivi fiscali) possono rappresentare «un incentivo in più», ma per Castagna i driver sono altri, a iniziare dalla redditività che il Banco si propone di rafforzare entro il 2024. Banco Bpm conta di chiudere il periodo con 4,6 miliardi di ricavi (dai 4,15 miliardi del 2020), un utile netto di 1,05 miliardi (da 330 milioni), una redditività (Rote) al 9% (dal 3,2%) e un indice di patrimonializzazione (Cet1) al 14,4% (dal 13,3%). I target saranno raggiunti anche grazie alla riduzione del costo del rischio e al nuovo modello commerciale focalizzato su digitalizzazione e omnicanalità. L'istituto progetta infine di destinare alla retribuzione degli azionisti il 40% degli utili. Sempre ieri il Banco ha comunicato di avere chiuso i nove mesi con un utile netto di 472 milioni (+79,8%) e 3,4 miliardi di proventi operativi (+10,5%).
Sul piano occupazionale, Banco Bpm ha confermato l'uscita volontaria di 1.600 dipendenti entro il 2023 e l'assunzione di 800 persone.
«È una buona notizia e un segnale distintivo» vedere come il «Banco Bpm prospetti un piano industriale che non punta sulla riduzione del lavoro, ma sulla riorganizzazione in grado di sviluppare le professionalità del personale e una crescita interna anche in ottica commerciale», ha detto Giuseppe Bilanzuoli, segretario nazionale Uilca.
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