Gli azionisti del Banco Bpm avranno una sorpresa in più sotto l'albero di Natale: l'istituto di Piazza Meda, archiviati i primi nove mesi con un utile netto quasi raddoppiato al record di 943 milioni (+93,6%), il 12 dicembre presenterà il nuovo piano industriale. E l'ad Giuseppe Castagna (in foto), visto il percorso completato, si è detto fiducioso della capacità del gruppo di assicurare «una crescente remunerazione» ai soci come riflesso di una redditività anch'essa in miglioramento.
I risultati a fine settembre sono «molto soddisfacenti, solidi e forti, sia per la redditività sia dal punto di vista patrimoniale», ha rimarcato il banchiere agli analisti, tanto da consentire all'istituto di «andare oltre la guidance». Livello più alto di sempre anche per il margine di interesse (+52,3%) a fronte di una raccolta diretta di 124,5 miliardi e di impieghi per 108 miliardi; cala poi il cost-income. L'esercizio dovrebbe chiudersi con un risultato netto di oltre 1,2 miliardi, pari a un utile per azione superiore a 0,8 euro, che diventeranno 0,9 euro nel 2024. Insomma, Banco Bpm viaggia sopra alla traiettoria del piano e, come le concorrenti, non pagherà la tassa sugli extraprofitti (151 milioni) ma procederà secondo la legge a mettere a riserva 2,5 volte l'ammontare (378 milioni). Quanto invece alla solidità patrimoniale, complici i benefici contabili applicabili alle partecipazioni assicurative (il «danish compromise») il Cet One si attesta al 14,9 per cento.
Ieri S&P ha assegnato al gruppo rating BBB- con outlook
positivo. A Castagna, ex campione di nuoto, il compito di vincere sulla distanza la competizione per dare vita al terzo polo dietro a Intesa e Unicredit; gara che avrà il prossimo giro di boa nella vendita del Monte Paschi.
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