Banco Bpm vuole prendersi tutta Anima. L'istituto guidato da Giuseppe Castagna (in foto), tramite la controllata Banco Bpm Vita, lancia un'Opa su Anima Holding a 6,2 euro per azione. L'offerta, finalizzata al delisting di Anima da Piazza Affari, risulta a premio del 24,9% rispetto alla media degli ultimi sei mesi. Banco Bpm, che detiene già il 22,38% della società di risparmio gestito (altri azionisti forti sono Poste con l'11,95% e Fsi con il 9,77%), andrà a sborsare massimi 1,6 miliardi. «Sono fiducioso che il cda di Anima consideri la nostra offerta amichevole», è l'auspicio di Castagna. «Siamo il partner naturale per assicurare continuità alla traiettoria di Anima», ha aggiunto. L'operazione andrebbe a creare un «campione nazionale integrato» con masse complessive da assicurazione Vita e risparmio gestito per 220 miliardi. Banco Bpm prevede un incremento delle performance del gruppo, con Rote atteso per il 2026 a oltre il 17% (dal 13,5% attuale).
Anima nei primi nove mesi dell'anno ha visto i ricavi balzare del 48% a 367,1 milioni con un utile netto 172 milioni (+78%). Sempre ieri Banco Bpm ha riportato i conti al 30 settembre. L'utile netto di piazza Meda è balzato a 1,695 miliardi, in crescita del 79,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 in virtù anche degli effetti della plusvalenza derivante dalla chiusura dell'operazione Numia sul business dei pagamenti. Al netto delle poste straordinarie, l'utile netto rettificato segna comunque un +25,1% a 1,25 miliardi, andando sostanzialmente già a pareggiare i profitti dell'intero 2023. Considerando il terzo trimestre, l'utile netto è stato di 945 milioni, posizionandosi sopra gli 875 milioni delle stime degli analisti.
Non si fa ancora sentire l'effetto di rientro del percorso di riduzione del costo del denaro avviato a giugno dalla Bce. Il margine d'interesse del terzo trimestre si attesta infatti a quasi 862 milioni, sostanzialmente stabile rispetto agli 868 milioni dell'analogo trimestre del 2023. A livello di solidità patrimoniale il coefficiente Cet1 tocca i massimi storia al 15,5% (dal 14,2% di fine 2023). Nonostante il trend di discesa dei tassi di interesse, la banca milanese si è detta «fiduciosa» di superare la guidance per l'intero anno, che è posta a 0,95 euro per azione a livello rettificato.
Confermato anche l'impegno di potenziare la la remunerazione dei soci. Il cda ha approvato un acconto dividendo di 0,40 euro per azione, che porta a 1,45 miliardi il totale delle distribuzioni nel corso del 2024 (150 milioni sopra quanto previsto dal piano).
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