Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ritocca al rialzo le stime sulla ripresa del pil della Penisola (+0,5% quest'anno, +1,5% il prossimo) complice gli aiuti straordinari messi in campo dalla Bce e spinge il governo Renzi verso la creazione di una bad bank di sistema che liberi le banche dai crediti deteriorati dietro «un'adeguata remunerazione». Palazzo Koch compererà fino a 130 miliardi di Bot e Btp sul totale da 1.140 miliardi del quantitative easing .
Dal palco del 21mo Assiom-Forex, Visco catechizza quindi i Signori delle popolari su quanto fosse necessaria la trasformazione in spa imposta da Matteo Renzi per decreto legge. La riforma delle coop risponde ad «esigenze pressanti» di adeguarsi al mutato quadro internazionale, ha detto il capo di Palazzo Koch chiosando il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. «Questo, tuttavia, non significa - ha aggiunto a braccio - «soccombere» all'invasione del capitale straniero ma accrescere capacità produttiva, organizzativa e patrimoniale nell'ampio contesto dell'Eurozona». In ogni caso, insiste il governatore, ci «sono spazi per aggregazioni volte a razionalizzare le strutture e innovare i processi produttivi», in pratica va firmato il nuovo contratto nazionale.
Sulla bad bank di Stato Visco gioca invece di punta e di tacco: da un lato giudica la discarica di Stato «cruciale» per la ripresa, dall'altro rimarca come tutto debba avvenire nel rispetto della concorrenza e con il «pieno coinvolgimento delle banche nei costi», così da remunere l'intervento dei contribuenti. Insomma niente aiuti di Stato. La bad bank è «uno strumento necessario per tutto il sistema», nota l'ad di Mps Fabrizio Viola; sarebbe «utilissima» aggiungono il capo azienda del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti e quello di Carige Piero Montani. È un argomento da «studiare molto bene» ma «indispensabile», conferma il presidente di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli sebbene l'ad Carlo Messina abbia poi precisato che Ca de' Sass continuerà a gestirsi in autonomia i crediti deteriorati. Quindi Visco ha un motto d'orgoglio che sa di monito al gotha del credito riunito a Milano: «Chi pensa che ormai si faccia tutto a Francoforte nella vigilanza, nel sistema dei pagamenti come nella politica monetaria, non ha ben compreso la natura e il modus operandi dell'Unione europea nelle sue diverse componenti». Insomma Bankitalia mantiene la sua centralità anche con l'avvio della Vigilanza unica in seno alla Bce.
E ai tecnici di Francoforte rimarca di «calibrare con cautela le ulteriori» richieste di capitale negli stress test così da non fermare la già debole ripresa in atto.Dal punto di vista politico Visco conferma poi apprezzamento per le riforme avviate dal governo Renzi, che vanno nella «giusta direzione»; a partire dal Jobs Act. Questo percorso, tuttavia, ora «deve procedere».
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