Bauli, in cottura un pandoro da 1 miliardo per la Borsa

Il gruppo controlla anche lo storico marchio Motta. Investimenti per 82 milioni. Il ruolo del lievito madre

Bauli, in cottura un pandoro da 1 miliardo per la Borsa
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Ci sono pubblicità televisive che passano alla storia per un dettaglio o una colonna sonora ben riuscita. Il motivetto «ba-ba-Bauli», di là dei suoi pandori e brioche, ha scandito il Natale degli italiani per generazioni e fatto la fortuna della casa veronese. Ora, però, l'azienda fondata oltre cent'anni fa non intende «prendersela morbida» ed è pronta a fare un salto dimensionale per raggiungere il miliardo di fatturato entro il 2030. «Crediamo che attraverso la differenziazione e la creazione di valore per il consumatore, ci sia ancora spazio per crescere sia in Italia che all'estero», ha affermato in una nota Fabio Di Giammarco, amministratore delegato di Bauli, «forti della nostra expertise centenaria nel mondo del bakery, guardiamo con entusiasmo agli obiettivi futuri, facendo dell'innovazione a 360 gradi la nostra principale leva strategica per raggiungere nuovi target di consumatori, in diverse occasioni di consumo e di acquisto».

L'azienda, che nel bilancio 2022-2023 ha realizzato ricavi per 634 milioni e 4 milioni di utile netto, vuole creare nuovi prodotti per diversificare un gamma già di per sé importante che comprende tra gli altri il noto brand dei panettoni Motta, i biscotti e i cracker di Doria e lo storico marchio dolciario milanese Alemagna per i quali lavorano 1.300 dipendenti.

L'obiettivo sarà perseguito attraverso un'importante mole di investimenti pari a 82 milioni nel biennio 2024-2025. Il tutto passerà da una profonda trasformazione dei brand di punta: Bauli e Motta. Il primo, che è il marchio più conosciuto, diventerà la «capogruppo», ottimizzando la propria offerta e andando a includere anche alcuni prodotti come Buondì e Girella. Il dna del marchio, fa sapere l'azienda, sarà ricostruito attorno al concetto del lievito madre, un ingrediente che l'azienda custodisce da più di 100 anni e che è alla base di tutti i suoi prodotti. Mentre Motta, invece, a partire dai suoi prodotti più noti come il panettone di Milano diventerà il brand «premium» del gruppo.

Un'altra direttrice di sviluppo sarà l'espansione della rete dei punti vendita: ce ne sono già 13 in giro per l'Italia con uno aperto in centro a Milano lo scorso maggio, in cui si sfornano prodotti realizzati al momento.

Infine, molto importante anche l'espansione sui mercati esteri, l'obiettivo su questo fronte è «rafforzare la presenza dell'azienda in mercati chiave, quali Stati Uniti, India e Sud Est Asiatico, ma anche in nuove aree geografiche, come il Sud America e il Medio Oriente». Insomma, si tratta un piano di medio termine che, per il momento, Bauli persegue con le sue sole forze ma che in futuro potrebbe considerare seriamente la quotazione in Piazza Affari.

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