La Bce allarma i mercati: "A settembre si teme la stretta"

Lagarde: il 22 luglio le nuove regole. Gli analisti attendono l'annuncio del rallentamento degli acquisiti entro l'anno

La Bce allarma i mercati: "A settembre si teme la stretta"

La scorsa settimana la Bce ha annunciato di aver concluso la sua revisione strategica, lasciando il mercato un po' sorpreso. Tanto che ieri il presidente Christine Lagarde ha svelato che i dettagli necessari per dare forma alla nuova strategia arriveranno presto: nella riunione del 22 luglio.

Come sintetizza Pasquale Diana, senior macro economist di Acomea sgr, ci sono quattro cambiamenti principali. In primis, il nuovo target d'inflazione sarà il 2%, non più poco al di sotto del 2%. In secondo luogo, verranno inclusi i costi delle attività immobiliari nell'indice di inflazione. Terzo punto, il pilastro monetario sarà rimpiazzato da un pilastro monetario e finanziario, che dovrebbe includere analisi regolari sulle condizioni finanziarie. Infine, saranno inclusi fattori legati ai cambiamenti climatici nei programmi di acquisti di bond e nella struttura monetaria.

Quali sono le implicazioni per i mercati e per la politica monetaria? Le stime della Bce sull'inflazione, che nell'eurozona negli ultimi 10 anni è stata in media 1,2%, si attestano solo all'1,4% tra due anni, nonostante lo stimolo monetario già messo in atto. La sensazione è che l'inflazione ben sotto il target resta un problema e che la Bce avrebbe potuto fare di più. Sylvain Broyer, chief economist di S&P Global Ratings Emea, dal canto suo, segnala l'impegno di Francoforte a rendere più verde la sua politica monetaria: nel suo annuncio, la Bce ha sottolineato il primato della politica fiscale nella lotta ai cambiamenti climatici: «Riteniamo che la road map per gli interventi legati al clima lasci la porta aperta a una posizione più attiva». Secondo il manager, l'Eurotower esaminerà le questioni della neutralità del mercato e dell'efficienza legate al clima. Continuerà a monitorare i cambiamenti strutturali nel segmento della finanza sostenibile e valuterà le conseguenze nel quadro di garanzie e per gli acquisti di obbligazioni. Resta il fatto che, come fa notare Reto Cueni, chief strategist di Vontobel, questo passo anticipato sembra un po' meno espansivo del previsto e aumenta la probabilità di un tapering anticipato (riduzione degli acquisti di titoli sul mercato). Secondo Vontobel la Bce annuncerà un ritmo più lento negli acquisti di asset nell'ambito del programma di emergenza pandemica (Pepp) nella sua riunione di politica di settembre, seguito da un annuncio di una dissolvenza del programma Pepp durante la prima metà del 2022 nella riunione di dicembre.

Dal lato degli investitori, secondo Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, la revisione strategica suggerisce, nell'ambito delle obbligazioni finanziarie, di aumentare il peso della componente green bond in portafoglio. Le eventuali temporanee fasi di allargamento degli spread sui corporate italiani nel periodo estivo potrebbero essere coperte parzialmente tramite opportune strutture di opzioni sul FtseMib, vista la buona correlazione tra gli spread obbligazionari e l'indice azionario. Più in generale, sostiene Cesarano, le possibili turbolenze estive possono essere occasione per riposizionarsi maggiormente su quei comparti - la tecnologia e i settori più sensibili ai tassi in calo - che beneficiano di uno scenario di tassi in discesa e curva che tende ad appiattirsi.

Interessanti anche le utility che hanno il triplo vantaggio di domanda stabile, transizione energetica e, sul versante dei loro debiti, beneficiano di tassi in calo. Infine, nelle fasi temporanee di rialzi dei tassi, si potrebbe posizionarsi su high yield Usa con scadenza breve e, sui Treasury a lunghissimo termine, per sfruttare il trend delineato sui tassi/curva.

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