Bnl-Unipol, sette anni dall'estate dei furbetti alla Cassazione

L’appello aveva ribaltato il primo grado, la Cassazione annulla l’assoluzione per l’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e altri dieci ma, a quasi otto anni dall’estate dei ’furbetti del quartierinò, si avvicina la prescrizione sulla vicenda della tentata scalata di Unipol a Bnl. Dopo l’estate del risiko bancario del 2005, il procedimento giudiziario era partito a fine 2007; la sentenza di primo grado è arrivata quattro anni dopo; nel maggio scorso l’appello, oggi la Cassazione. Ecco le tappe della vicenda.

PATTO E CONTROPATTO Ad aprile 2004 il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Bbva), Generali e la Dorint di Diego Della Valle firmano un patto parasociale sul 28,39% di Bnl. Tre mesi dopo debutta il ’contropattò, che raccoglie all’inizio il 13,55% di Francesco Caltagirone, degli immobiliaristi Danilo Coppola e Giuseppe Statuto e di Vito Bonsignore, Ettore Lonati e Giulio Grazioli.

DALL’OPS SPAGNOLA ALL’OPA DI UNIPOL A marzo 2005 Bbva, forte del suo 14,9% e del patto di sindacato, lancia un’offerta pubblica di scambio sul 100% di Bnl nei giorni in cui l’olandese Ambn Amro punta su Antonveneta. Il via libera della Banca d’Italia arriverà il 13 maggio, ma tre giorni dopo entra in gioco Unipol: comunica di possedere l’1,97% di Bnl, chiede e ottiene l’autorizzazione a superare il 5%.

L’1 giugno è al 9,99% e poco dopo può salire al 14,99%. Intanto Palazzo Koch autorizza Bbva a raggiungere il 29,99% della stessa Bnl. Il 18 luglio Unipol annuncia un’opa da 4,9 miliardi di euro; si scioglie il ’contropattò, che vende il proprio 27,5% con una forte plusvalenza. Attraverso una serie di accordi, Unipol risulta controllare il 41,96% di Bnl.

Si chiude con un fallimento l’offerta di Bbva: le adesioni si fermano allo 0,848%, la banca spagnola rinuncia e si prepara a consegnare la propria quota a Unipol. Arriva l’ok di Antitrust e Consob all’opa dei bolognesi, ma il 23 settembre il presidente Giovanni Consorte viene sentito in Procura a Roma.

LE INDAGINI E IL PASSAGGIO A BNP PARIBAS Tutto precipita a fine anno: il 15 dicembre Consorte è iscritto nel registro degli indagati, il 16 dicembre tocca al governatore di Bankitalia Antonio Fazio, che si dimette il 19 dicembre. Palazzo Koch blocca l’opa il 3 febbraio seguente: il giorno stesso Bnp Paribas rileva il 48% di Bnl e lancerà l’opa che sancirà il passaggio di proprietà.

IL PROCESSO E LA SENTENZA DI PRIMO GRADO Fazio e l’ex capo della vigilanza di Bankitalia Francesco Frasca avrebbero «promosso e assecondato la condotta» degli ex vertici di Unipol Consorte, Ivano Sacchetti, Carlo Cimbri e dell’ex ad di Bpi, Giampiero Fiorani: lo scrive il 19 dicembre 2007 il pm di Milano, Luigi Orsi. Fazio avrebbe promosso «l’idea della costituzione di una cordata italiana che contrastasse l’iniziativa di Bbva e ciò con indicazione specificamente rivolta a Fiorani e da questi coltivata nei contatti con Caltagirone e quindi con Consorte e Sacchetti».

Tre mesi dopo la Procura chiude le indagini su 31 persone fisiche e 14 società: tutti avrebbero aiutato, in modo occulto, Consorte a raggiungere il 51% della Bnl a danno di Bbva. I reati ipotizzati sono manipolazione del mercato, ostacolo alla Consob e, per Consorte, anche la diffusione di notizie sensibili per le telefonate con Piero Fassino e il senatore Nicola Latorre. Il 18 settembre 2009 in udienza preliminare sono 28 i rinvii a giudizio, 14 i proscioglimenti e 3 i patteggiamenti (Fiorani, Boni e Bpi). Il processo inizia a febbraio 2010: il pm di Milano chiede la condanna di 17 imputati e l’assoluzione di 4.

Definisce Fazio «direttore d’orchestra», Frasca «il tecnico molto capace» e Caltagirone «uno dei leader» chiamato a «riallineare ragazzi scalmanati come Ricucci che volevano fare soldi». Il 31 ottobre 2011 in primo grado arrivano condanne per 13 persone su 21 e 3 società su 7: per Fazio ci sono 3 anni e mezzo e una multa di 1 milione di euro per Fazio, pene anche per gli ex vertici di Unipol, Caltagirone e i ’contropattistì.

IL PROCESSO D’APPELLO Ma il 30 maggio l’appello ribalta tutto: assolti Fazio e Caltagirone, confermate solo le condanne di Consorte e Sacchetti.

Una costola parallela del procedimento Bnl-Unipol vede coinvolti Paolo e Silvio Berlusconi, rinviati a giudizio per la vicenda relativa al ’passaggio di manò dell’intercettazione tra Giovanni Consorte e Piero Fassino

(«abbiamo una banca»), poi pubblicata da ’Il Giornalè. Quindici persone sono state inoltre chiamate a giudizio il 9 gennaio anche a Roma in un procedimento-bis partito in primavera che ruota intorno al cosiddetto contropatto.

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