A distanza di ormai due anni dall'invasione russa dell'Ucraina, la crisi energetica è in gran parte rientrata. Ma il calo dei costi delle materie prime necessarie non è sufficiente a riportare le lancette dell'orologio indietro ai valori della pre-pandemia. Le bollette restano più alte per vari motivi legati al mercato, al trasporto, alle tasse; e, nel 2024, si aggiunge il tema della fine del mercato tutelato: milioni di consumatori - dal 10 gennaio per il gas e dall'1 luglio per l'elettricità - passeranno al mercato libero. E secondo le proiezioni di Assium, l'associazione degli utility manager, e Consumerismo No Profit, una famiglia media spenderà sul mercato libero una quantità minima di 1.750 euro all'anno per le forniture di gas e luce: circa 650 euro in più del prezzo più basso ottenibile nel 2020.
Secondo i calcoli effettuati, per l'energia elettrica si prevede una tariffa minima di 0,275 euro e una massima di 0,7 euro, configurando una spesa tra 756,25 e 1.925 euro all'anno. Nel caso del gas l'analisi indica una tariffa minima di 0,7 euro e una massima di 1,4 euro, per una forbice di spesa che va da 980 a 1.960 euro. Per arrivare alla cifra calcolata lo studio prende in considerazione i consumi annuali di una famiglia standard, pari a 2.750 kWh per l'elettricità e 1.400 metri cubi per il gas. Ebbene, Assium e Consumerismo stimano per il 2024 un range di spesa che da 1.750 euro potrebbe arrivare, nella peggiore delle ipotesi, a 3.900 euro annui.
Andava diversamente nel 2020, quando la forbice tra l'esborso più basso ottenibile sul mercato e il peggiore andava da 1.100 a 2.300 euro all'anno. Nel 2022, anno in cui è culminata la crisi energetica, si è assistito a un allargamento della forbice con valori tra 1.000 euro e una spesa massima possibile di 6.500 euro. A fruire delle tariffe più basse sono stati coloro che avevano bloccato il prezzo a 24 mesi prima dello scoppio della crisi. In questo periodo la tutela si è attestata su una media di 0,504 euro al kWh, pari a una spesa annua di circa 1.386 euro.
«Questi dati - spiega il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele - dimostrano come la materia energia e gas sia talmente tanto complessa che non è possibile fare da soli. È necessario avvalersi di figure altamente esperte e qualificate. Luce, gas, acqua e telefonia, valgono un terzo del bilancio familiare. E venendo meno lo strumento della tutela i cittadini sono costretti a fare da soli in una giungla».
Per i sei milioni di utenti ancora nel mercato tutelato del gas, la bolletta di dicembre sarà comunque più leggera grazie al calo del costo all'ingrosso del metano. Come ha spiegato nei giorni scorsi l'Arera il prezzo per il cliente a 36,30 euro a megawattora taglia la spesa del 6,7% rispetto a novembre e porta il conto medio per famiglia del 2023 a 1.307 euro, al lordo delle imposte, il 29,9% in meno del 2022. Ma il 10 gennaio terminano le tutele per il metano e lo sconto sull'Iva che così risalirà dal 5 al 22%.
Per il futuro, secondo l'Autorità di regolazione, l'aggiornamento mensile del prezzo del gas riguarderà solo i clienti del Servizio di tutela della vulnerabilità (over 75, con bonus sociale, disabile), circa 2,5 milioni di famiglie
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