Crescita del numero delle carte di credito/debito e dei pagamenti digitali ma netto incremento della quantità di contanti, che tocca quota 245 miliardi di euro: questa la fotografia degli aggregati monetari effettuata sulla base delle stime mensili di Bankitalia. Stime che comprendono, è bene sottolinearlo, anche la moneta posseduta da imprese e banche.
Dall'inizio del 2020 il contante in circolazione è aumentato del 16% (34 miliardi di euro in più), con un incremento sia delle banconote circolanti che del valore: un trend in salita che si è ridotto nei primi 5 mesi del 2021 (+ 3,4%). Come spiegato in un articolo da Alejandro Zamora-Pérez si tratta del cosiddetto "paradosso del contante" di cui aveva già parlato la Bce: la domanda di banconote, infatti, "è aumentata costantemente, mentre l'uso delle banconote per le operazioni al dettaglio sembra essere diminuito". Pur restando la modalità di pagamento più diffusa al dettaglio, l'uso del contante ha subito un calo del 6%. Ciò nonostante, dall'inizio pandemia, la circolazione dello stesso ha registrato un incremento dell'11%, quote cha non si registravano dal crollo di Lehman Brothers nel settembre 2008. A far crescere la circolazione, secondo la Bce, sarebbe stata la domanda di contante quale riserva di valore, cosa che accade nelle fasi di crisi economica, e la richiesta di valute forti al di fuori dell'area Euro. Altri elementi da tenere in considerazione anche l'invecchiamento della popolazione ed il calo della quantità di contanti detenuti nei caveau delle banche, soprattutto dopo che il tasso dei depositi è risultato in negativo per la prima volta dal 2014.
Stesso trend nel nostro Paese, dove hanno influito le restrizioni imposte dal governo: i lockdown e le limitazioni negli spostamenti hanno ridotto i riversamenti di contante presso le banche ed anche il numero dei prelievi di contanti. Nel 2020 i prelievi presso gli Atm sono scesi del 15,1%, mentre i pagamenti elettronici hanno registrato un incremento del 6,6%, più sensibile al Centro-Sud.
Lotta al contante della Ue
La lotta al contante da parte della Ue prosegue con rinnovato vigore, con lo scopo, almeno secondo quanto dichiarato, di ridurre il fenomeno del riciclaggio. Entra in campo una nuova Autorità per la lotta ai crimini finanziari, con l'Unione europea a fare da sentinella interessata: la commissione spinge per fissare un tetto di 10mila euro ai pagamenti in contanti in tutta la zona Euro. In Italia la situazione è ancora più stringente di quanto vorrebbe imporre la Ue, visto che attualmente il tetto è di 2mila euro, ma dal prossimo gennaio si abbasserà ulteriormente fino ai mille (si tratterà della decima modifica in soli 20 anni).
Tuttavia c'è ancora qualcosa che sfugge al controllo dell'Unione europea, ed è su quello che saranno presumibilmente concentrati gli sforzi ed i nuovi
regolamenti da imporre ai Paesi membri, ovvero le criptovalute. Dopotutto la Bce, nel suo piano di realizzazione di un'area Euro con un'economia senza contanti, punta a introdurre una propria valuta digitale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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