Borse nel segno di Nvidia tra incubo e nuova carica

Secondo trimestre meglio del previsto. E sono 5 i "quarter" consecutivi di crescita a tre cifre. Ma il mercato resta freddo

Borse nel segno di Nvidia tra incubo e nuova carica
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Dimenticatevi banchieri centrali, inflazione e recessione. Sui mercati l'attesa per il secondo trimestre di Nvidia è stata degna di quella per la finale dei 100 metri olimpici. Ma per capirne di più bisognerà aspettare fino a oggi: i risultati sono usciti a Borse Usa chiuse, quando erano le nostre 22.30. E sembravano buoni: Nvidia ha archiviato il secondo trimestre con un fatturato di 30,04 miliardi di dollari, battendo le stime di 28,70 miliardi. I trimestri di crescita consecutiva a tre cifre salgono a cinque. E ha annunciato per il terzo trimestre un fatturato di 32,5 miliardi rispetto alla stima media di 31,77. Ma il titolo, sul mercato after hours ha ceduto subito il 4%. Perché era venuto comunque il momento di vendere? O perché ci si aspettava qualcosa di più?

I numeri andranno esaminati con attenzione visto quanto Nvidia - fino a poco tempo fa sconosciuta ai più - incide sulle sorti dell'intero S&P 500: quest'anno oltre un quarto dei rialzi del principale indice azionario statunitense sono dipesi dal boom del 150% del leader nella produzione di chip per AI che dall'alto dei suoi oltre 3mila miliardi di dollari di capitalizzazione è il secondo maggior gruppo quotato dietro Apple.

Le valutazioni stellari raggiunte del titolo, che alla viglia della trimestrale trattava oltre 70 volte gli utili, condannano il colosso di Santa Clara a stupire in quanto inglobano prospettive di crescita altrettanto stellari. Per il trimestre chiuso il 28 luglio l'asticella degli analisti era posta a 0,65 dollari di utile per azione, pari a più 141% anno su anno. E i riflettori degli investitori sul dato legato al margine lordo, che Bloomberg indicava in calo al 75,5%, sono stati in linea: nel trimestre Nvidia ha riportato un margine lordo del 75,7%.

I trader del mercato delle opzioni azionarie si aspettano che oggi il titolo del colosso dei chip AI possa oscillare di oltre 300 miliardi di dollari - ossia sei volte la market cap di Unicredit e 60 volte quella di Tim - in risposta ai risultati trimestrali. Si tratterebbe della maggiore oscillazione storica per una trimestrale. E proprio questo elemento alimenta una certa apprensione.

Nvidia è di suo un titolo decisamente volatile - circa il doppio - rispetto ad altri giganti della tecnologia di Wall Street quali Apple, Google e Amazon. L'oscillazione di Nvidia potrebbe quindi impattare sull'intero mercato e «l'impatto va ben oltre la variazione (per quanto violenta) di una singola seduta - spiega Donatella Principe, direttore della strategia di mercato di Fidelity International - e questo ci ricorda quanto sia importante, oggi più che mai, avere portafogli con buoni ammortizzatori».

Essere un peso massimo di Wall Street e allo stesso tempo barometro dell'ecosistema dell'AI può andare a condizionare non poco il sentiment generale dei mercati.

Dan Ives, analista di Wedbush e guru del settore tech statunitense, sottolinea come le unità di elaborazione grafica (Gpu) di Nvidia siano «il nuovo petrolio e l'oro in questo mondo». C'è chi invece vede Nvidia e il mercato dell'AI evolvere come qualcosa di simile a quello degli smartphone con Apple da un lato e «gli altri» dall'altro.

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