Bpm, blitz Deutsche Bank anti Unicredit

Oggi l'assemblea dei soci di Piazza Meda per il rilancio del prezzo nell'Opa su Anima

Bpm, blitz Deutsche Bank anti Unicredit
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Se Milano muove su Francoforte, quest'ultima muove su Milano. Mentre tutti i radar del mercato sono puntati sull'assemblea odierna del Banco Bpm, chiamata a esprimersi sul ritocco al rialzo dell'offerta su Anima, dall'ultimo aggiornamento Consob emerge il nome di Deutsche Bank tra i soci dell'istituto guidato da Giuseppe Castagna con una quota del 5,18%. Una mossa, datata 19 febbraio, che non è passata inosservata alla luce dell'attuale fase di consolidamento nel settore bancario, che si sviluppa primariamente proprio sulla direttrice tra Milano e Francoforte. Piazza Meda è infatti nel mirino di Unicredit che allo stesso tempo è impegnata sul fronte tedesco con il tentativo di scalata di Commerzbank (su cui ha costruito una posizione pari al 28% del capitale). Deutsche Bank ha prontamente puntualizzato che la quota in Bpm «è una posizione detenuta per conto di clienti terzi e non è una posizione proprietaria». Negli ambienti finanziari sono pochi coloro che credono a questa spiegazione, mentre si pensa più a una mossa di ampio respiro che guarda proprio a Unicredit in quanto la quota in Bpm li renderebbe a cascata azionisti di Unicredit post Ops, avendo quindi voce in capitolo nella ragnatela creata da Andrea Orcel. E non ci vorrà molto per capire cosa si cela dietro a questo nuovo piazzamento. Anche se c'è chi pensa che il cliente citato da Deusche Bank potrebbe essere la francese Credit Agricole. Va infatti ricordato che in Piazza Meda l'istituto transalpino dispone ormai del 15,1% potenziale e ha fatto richiesta alla Bce per salire fino al 20%.

Nel frattempo oggi l'assemblea di Bpm segna un crocevia importante del risiko finanziario italiano innescato proprio da Piazza Meda lo scorso 6 novembre con l'Opa su Anima. In una nota integrativa pubblicata su richiesta di Consob prima dell'assemblea, Bpm ha precisato che «non è ancora noto il termine entro cui sarà ottenuto il riscontro Bce» sull'applicazione del Danish Compromise nell'Opa su Anima e «non si può escludere che ciò avvenga successivamente al termine del periodo di adesione dell'Offerta». Oggi i soci di Piazza Meda dovranno esprimersi per dare il via libera all'aumento del corrispettivo offerto su Anima (da 6,2 a 7 euro per azione) e alla facoltà di rinunciare a una o più delle condizioni di efficacia dell'Opa; e tra queste spicca proprio il Danish Compromise, la norma europea che permette un trattamento favorevole in termini di assorbimento di capitale per acquisizioni effettuate dalle banche attraverso le controllate assicurative. Anche se Castagna nelle scorse settimane ha ribadito la sua convinzione che l'ok Bce alla fine arriverà, l'istituto ribadisce che anche in caso di riscontro negativo, il suo Cet1 ratio sarebbe in area 13-13,5%.

Piazza Meda ha sottolineato poi che i suoi programmi su Anima potranno essere attuati anche con adesioni che porteranno a detenere una quota pari ad almeno il 45% più un'azione del capitale sociale. Intanto, ieri l'istituto meneghino ha emesso un covered bond social per 750 milioni di euro.

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