Nel giorno in cui Palazzo Madama dà il via libera al decreto sulle liberalizzazioni, che adesso approda alla Camera, il comitato di presidenza dell'Associazione bancaria italiana (Abi) ha deciso di dimettersi. Il mandato è stato consegnato al comitato esecutivo e al consiglio per protestare contro la norma sulle commissioni bancarie contenuta nel pacchetto liberalizzazioni e non modificata dal maxiemendamento. "La norma è la goccia che ha fatto traboccare il vaso", ha commentato il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari spiegando che, se la norma sarà confermata, allontanerà gli impieghi delle banche straniere in Italia e costringerà a rivedere il sistema del credito a imprese e famiglie.
Continuano le serrate contro il pacchetto liberalizzazioni al vaglio del parlamento proprio in questi giorni. Le dimissioni in blocco della presidenza dell’Abi sono state motivate proprio dall’ennesimo attacco contro le banche. Nella conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio, Mussari ha spiegato chiaramente che la norma che annulla le commissioni bancarie "è una sanzione per le banche". "Avevamo bisogno di dare un segnale chiaro e dovevamo farlo con l’unico gesto che potevamo fare - ha spiegato Mussari - mettere a disposizione il nostro mandato". Secondo il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, le dimissioni del presidente dell’Abi sono "il sintomo del grande disagio del settore bancario che è vicino all’economia del paese". Tuttatavia, perché la norma sulle commissioni cambi toccherà al presidente del Consiglio Mario Monti decidere.
"Se verificheremo che la volontà del parlamento va nel senso di tener conto delle istanze manifestate da Mussari - ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza, Antonio Catricalà - il governo non si metterà di traverso ma deve essere un’iniziativa parlamentare condivisa da tutte le parti politiche che ci sostengono".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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