Mi tocca aggiornare un detto popolare: la lingua batte dove il dente della burocrazia duole. E si tratta di un'esperienza che fa male. La burocrazia che non fa bene il proprio mestiere determina paralisi. A tutti i livelli decisionali. In pratica, con la «peggiocrazia» (mio antico neologismo purtroppo mai andato in soffitta) si blocca l'Italia. Un danno economico di proporzioni gigantesche. Siamo da quel dì il Paese dei «no» ad oltranza. Il passaggio a livello è sempre abbassato anche se il treno sembra non dover mai passare. Spreco di tempo, spreco di denaro.
I veti sono la regola anziché l'eccezione. Ogni giorno ce n'è una. Ho letto, su un tema così fondamentale come quello energetico, che oltre mille impianti per la produzione di energia alternativa al fossile sono drammaticamente fermi. A Nord come a Sud è il trionfo del ginepraio. Pale eoliche, piattaforme off shore e pannelli solari sono ben lontani dal poter funzionare. Tutto, come sempre, è una questione di mancanza di permessi. E di rimbalzi di responsabilità tra soggetti che non si parlano. Ovvero: Comitati, Comuni e Sovrintendenze. Problemi su problemi. Incomprensioni. Imposizioni che si chiamano vincoli. Quando si arriva al vincolo la lingua di chi vorrebbe costruire vede le stelle. I vincoli, come dire, vincolano. E vincolare nel nostro caro Belpaese nella maggior parte dei casi vuol dire bloccare. E troppo spesso, annullare. Cioè: rispedire al mittente.
Il reiterato valzer dei no, inficia impegni strategici in materia di sviluppo di fonti alternative all'approvvigionamento classico in materia di energia. Davanti a un'esigenza ragionevole e di prospettiva (riduzione della dipendenza, vantaggi economici) viene a prevalere l'irragionevolezza di chi dovrebbe dare il via libera. Un vizio sistemico dovuto alla diffusa malattia del centralismo.
Un malinteso esercizio del potere, insomma. La buona politica che sostiene la libertà di fare impresa dovrebbe adoperarsi per una sana svolta, quella che prevede l'estrazione del dente della cattiva burocrazia. Fin troppo cariato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.