Via il canone Rai dalla bolletta della luce, questo quanto in programma a partire dal 2023, come richiesto anche dalla stessa Unione europea. Cominciano dunque a farsi avanti le prime ipotesi relative a come in futuro sarà possibile effettuare il pagamento del canone.
Fra le soluzioni avanzate, quella di trasformare il canone Rai in una tassa sulla casa o sul proprio veicolo: in Francia, ad esempio, l’imposta sulla tv viene pagata come voce aggiuntiva sulla prima abitazione, mentre in Israele va a sommarsi all'imposta sull'auto. Queste due soluzioni, tuttavia, appaiono poco percorribili. Nel Regno Unito e in Svizzera, invece, la riscossione del canone spetta a società di recupero crediti molto rigorose, ma anche per questa ipotesi Palazzo Chigi sarebbe poco convinto.
C'è poi una quarta soluzione, ossia quella eliminare una volta per tutte il canone Rai e dare allo Stato il compito di ricavare i fondi necessari al mantenimento dei suoi canali tv, regolandosi con la pressione fiscale.
Spetta al governo Draghi decidere come procedere. Di sicuro il pagamento del canone Rai sparirà dalla bolletta elettrica, perché l'Unione europea ha chiesto di eliminare dall'imposta i cosiddetti oneri impropri.
L'esecutivo è invitato a prendere una decisione in tempi brevi, ed un ritorno ai metodi del passato sembra essere escluso, perché il rischio di evasori del canone è altissimo. Nel 2014, giusto per riportare un esempio, circa il 27% delle famiglie non pagava l'imposta, come ricordato da Repubblica. Da qui le forti preoccupazioni di Viale Mazzini.
Probabile che il governo deciderà sul da farsi in occasione della prossima legge di Bilancio, anche perché a dicembre il Paese sarà ormai prossimo alle elezioni politiche, ed i vari partiti in campagna elettorale vorranno avere piena voce in capitolo.
Improbabile che il canone Rai diventi una tassa aggiuntiva all'imposta sulla casa o sull'auto, i partiti potrebbero invece decidere di adottare la via delle nazioni scandinave o della più vicina Spagna, dove l'imposta tv non esiste più. Sia chiaro, i cittadini continueranno a pagare il servizio, ma non ne avranno percezione, perché il denaro verrà prelevato da altre tasse e sarà lo Stato a decidere quante risorse assegnare alle reti pubbliche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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