Solo un paio di settimane fa si era ventila l’ipotesi che il governo andasse verso l'esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica. La decisione del governo Draghi era mirata a mantenere l'impegno preso con l'Ue, nell’ambito del Recovery Plan, relativo alla cancellazione degli "oneri impropri" dai costi dell'energia.
Per il momento, invece, tutto resta così come è. Non ci saranno cambiamenti nel modo di pagare la tassa per sostenere la tv pubblica, che era stata inserita nella bolletta nel 2015 dall'allora premier Matteo Renzi con la Legge di Stabilità. E questo solo per motivi legati al tempo. L’eventuale intervento per togliere la tassa dalla fattura energetica può essere inserito nella bozza del disegno di legge per la concorrenza. Ma tale ddl è già slittato nel Consiglio dei ministri di settembre, quando il Parlamento riprenderà i lavori dopo la pausa estiva.
Negli allegati tecnici al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il governo ha sì scritto il suo impegno ad aumentare la trasparenza per gli utenti nella bolletta elettrica ma non parla in modo specifico del canone Rai. È evidente, però, la tassa rientra in uno degli “oneri impropri” inseriti nel costo della bolletta elettrica. L’Europa, del resto, non ha mai visto di buon occhio la decisione di Renzi di allegare nella fattura la tassa. A spingere l’ex premier su questa strada fu l’idea di eliminare l’evasione del canone. Cosa che effettivamente è riuscita. In pochi mesi, infatti, si era passati dal 30% di evasione al 4%.
L’ipotesi di un’abolizione del canone Rai dalle bollette elettriche ha incassato il sostegno "a pieni voti" da parte del Codacons. "L’inserimento nel canone Rai nelle fatture elettriche ha rappresentato una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione del governo Renzi", ha spiegato l’associazione dei consumatori.
Posizione ben più cauta, riporta il Corriere della Sera, quella presa dall’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai: "La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse".
Il sindacato ha sottolineato che quello che interessa "è che finalmente il Servizio pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti. In modo da poter fare un serio piano industriale, senza dipendere anno per anno dal governo di turno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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