Caos Alitalia, sindacati divisi su contratto e accordo

Non è stata trovata l'intesa su Alitalia. La Filt-Cgil e la Fit-Cisl hanno firmato il contratto nazionale di settore e l’accordo sui risparmi sul costo del lavoro per circa 31 milioni per i prossimi 5 mesi, mentre Uil-Trasporti e Ugl si sono rifiutate.

"Con questo testo la firma non c’è". Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, oggi ha sbattuto i pugni sul tavolo e se ne è andato: "Non credo che ci siano le condizioni perché il rush finale abbia un esito positivo". "Alitalia sta morendo", ha commentato l'ad Gabriele Del Torchio rimanendo ottimista sulla buona risoluzione della pratica.

Sindacati divisi: la Uil si sfila

Oltre a contemplare la necessità di 2.251 esuberi, le richieste di Etihad prevedono inderogabilmente anche la certezza delle regole contrattuali per i prossimi tre anni e importanti risparmi sul costo del lavoro. Eppure, al tavolo convocato in mattinata al ministero del Tesoro, l'azienda è riuscita a spuntare il via libera soltanto da parte di Susanna Camusso e Raffaele Bonanni. "La forza per chiudere il contratto c'è - ha commentato il segretario della Cisl - oggi mi pare che abbiamo bloccato la situazione". La Uil, invece, si è sfilata dall'accordo. "Allo stato attuale non è stata trovata un'intesa", ha spiegato Angeletti precisando però che la situazione può cambiare qualora si riuscisse a "trovare un'altra soluzione". Per Del Torchio, però, di alternative non ce ne sono. Anche perché il coma in cui è sprofondata la compagnia di bandiera non promette niente di buono.

I nodi ancora da sogliere

La firma del Contratto nazionale e la riduzione delle spese per il personale sono solo alcuni dei nodi ancora da sciogliere prima delle nozze con gli emiri di Abu Dhabi.

Sul fronte degli esuberi, invece, era stata la Cgil a rompere il fronte dei sindacati annunciando il niet all'intesa di sabato già siglata da Cisl, Uil e Ugl. Le barricate della Camusso non dovrebbero compromettere l'intesa con Etihad.