La "tregua" era durata poco: se già la settimana scorsa avevamo assistito a lievi aumenti sui prezzi dei carburanti come abbiamo scritto sul Giornale.it, il balzo verso l'alto continua. Le quotazioni internazionali della giornata di ieri hanno chiuso in un rialzo che si tradue nell'aumento di circa due centesimi per diesel e benzina.
I nuovi prezzi
Secondo quanto riportato da Quotidiano Energia, il prezzo medio della benzina in modalità self- service è pari a 1,641 euro al litro (1,639 il dato precedente), con i diversi marchi che si trovano in una forbice compresa 1,632 e 1,646 euro al litro (i no logo si trovano a 1,645). Più alto, come sappiamo, il diesel che si assesta a 1,745 euro al litro con una forbice compresa tra 1,738 e 1,749 euro al litro (i no logo a 1,748). Prezzi molto più elevati se decidiamo di essere serviti: la benzina ha un costo medio di 1,791 euro al litro con prezzi minimi di 1,732 euro e massimi fino a 1,844 euro al litro (i no logo 1,701). Per quanto riguarda il diesel servito la media è di 1,893 euro al litro con valori compresi tra 1,834 e 1,952 euro al litro (i no logo 1,802). Infine, i prezzi per il Gpl sono compresi tra 0,790 a 0,814 euro al litro (no logo 0,782) mentre il metano costa tra 2,897 e 3,583 euro (i no logo 2,957).
La rotta si è invertita
Dopo i nuovi aumenti, il Codacons è partito all'attacco: "Dopo l'annuncio di Opec+ sul taglio alla produzione di greggio per 2 milioni barili al giorno, i prezzi alla pompa di benzina e gasolio invertono la rotta e tornano a salire", ha denunciato l'associazione che è molto preoccupata "sulle conseguenze per le tasche degli italiani". "In un solo giorno - spiega il Codacons all'AdnKronos - il prezzo medio della benzina in modalità self è salito da 1,641 a 1,644 euro/litro, mentre il gasolio passa da 1,745 a 1,748 euro/litro". Non dimentichiamoci che questi prezzi sono già figli del taglio delle accise praticate dal governo, altrimenti sarebbero certamente pari se non superiori a due euro. Nonostante questo, "un litro di diesel costa in media l'11,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, con un aggravio di spesa pari a 9 euro a pieno".
Un pessimo segnale
Il presidente dell'Associazione, Carlo Rienzi, afferma che l'inversione di tendenza dei carburanti "è un pessimo segnale. Se infatti i prezzi alla pompa dovessero iniziare una nuova corsa al rialzo, le conseguenze per le tasche delle famiglie sarebbero pesanti, con una nuova spinta inflazionistica che aggraverebbe la già delicata situazione attuale".
L'augurio del numero uno di Codacons è che il nuovo governo "sappia affrontare in modo efficace l'emergenza prezzi, abbandonando la fallimentare strada dei bonus a pioggia in favore di misure in grado di calmierare sul lungo periodo i listini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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