Che in questo momento di difficoltà economiche (oltre che politiche) si possa pensare ad una nuova tassa sulla casa sembrerebbe quantomeno ‘paradossale", eppure l'ipotesi c'è ed è tutt’altro che remota.
Già lo scorso dicembre, difatti, durante i lavori in parlamento era uscito un provvedimento con cui si sarebbe impegnato il governo “a inserire in prossimi provvedimenti legislativi una riforma delle imposte patrimoniali oggi vigenti”. Nei fatti, l’idea che circola è quella di una nuova forma di tassazione sulla ricchezza - una sorta di patrimoniale - rivolta a coloro i quali abbiano un patrimonio superiore ai 500mila euro compresi beni come la prima casa.
Con 19 sì, sei astenuti e 462 contrari la Camera ha bloccato questa misura su cui, però, parte del Pd e di Leu potrebbero tornare alla carica. Negli scorsi giorni, ad esempio, Nicola Fratoianni di Leu aveva scritto su facebook : "Anche la Banca d'Italia si esprime a favore di una patrimoniale […] Secondo l'istituto aiuterebbe a redistribuire la ricchezza e incentiverebbe impieghi più produttivi delle risorse, soprattutto in un Paese con un'elevata evasione fiscale come, purtroppo, il nostro. E il rischio che i capitali fuggano all'estero, uno degli argomenti più forti dei nostri detrattori, oggi sarebbe ridotto grazie al continuo scambio di informazioni tra amministrazioni fiscali".
Ad essere colpito dalla patrimoniale, però, sarebbe soprattutto il ceto medio che vedrebbe "aggredito" un bene primario il cui valore, negli scorsi anni, è stato sfalsato da speculazioni, scarsi investimenti pubblici nell'edilizia sociale e popolare e da una (forse voluta) disattenzione al settore edile.
Da Forza Italia è già arrivato il no categorico all’ipotesi patrimoniale, con Deborah Bergamini che - ribadendo le posizioni già espresse da Giorgio Mulè - ha dichiarato: "Chiunque siano i responsabili e ovunque siano nascosti, sappiano che il nuovo governo Conte riproporrà la patrimoniale. Lo ha messo nero su bianco Fratoianni alla Camera dei Deputati. A chi ha già perso molto con la crisi economica, con la patrimoniale toglieranno anche quel poco che rimane. Forza Italia con il presidente Berlusconi non lo permetterà. Difendere le proprietà e i risparmi degli italiani, soprattutto in una fase di grande emergenza come quella che stiamo vivendo, è un imperativo".
Ma di cosa si tratta e quali potrebbero essere gli effetti di una patrimoniale sulla casa… andiamo per ordine
Cosa è una patrimoniale
La patrimoniale è un’imposta che riguarda i beni sia mobili che immobili. L'imposta riguarda, pertanto, denaro, case, azioni, valori preziosi, obbligazioni e può "colpire" le persone fisiche e quelle giuridiche.
Si definisce imposta e non tassa perché viene corrisposta non per un servizio ricevuto ma per servizi che lo Stato o gli Enti pubblici corrispondono alla collettività. La patrimoniale può essere, inoltre, fissa o variabile: nel primo caso riguarda tutti i contribuenti per lo stesso importo mentre, nel secondo caso, varia in relazione al patrimonio.
Infine, queste imposta può essere periodica - versata con cadenza regolare - o “straordinaria”, cioè applicata una sola volta.
Secondo i dati della Cgia di Mestre relativa all'annualità 2017, si contavano circa una quindicina di patrimoniale tra cui: bollo auto, l’imposta di bollo, il canone Rai, l’imposta su aeromobili e imbarcazioni, le tasse sulle successioni, donazioni e transazioni finanziarie.
Il valore, sempre relativo al 2017, era di circa 46miliardi di euro di cui le imposte sugli immobili hanno consentito all'Erario di incassare 21,8 miliardi anche considerando che l’Italia è tra i paesi europei con i più alti tassi di proprietà da parte delle famiglie (superiore al 70%, mentre in Francia sono il 65%, in Germania il 51%. Dati Acer - Associazione dei Costruttori Edili di Roma e Provincia).
L'idea di agire con una patrimoniale sulla casa, come riportato in un precedente articolo de IlGiornale.it, nascerebbe dall'intento di alleggerire il carico fiscale sui lavoratori aumentando, invece, le tasse sui consumi e sulla ricchezza, "considerato (non si sa da chi. Ndr) meno dannoso per la crescita".
Difatti, questa nuova Imu colpirebbe soprattutto il ceto medio essenziale alla ripresa dell’economia del nostro Paese, che già si trova ad essere tassato, in media, tra il 38 e il 43%. Una patrimoniale, quindi, potrebbe rappresentare un aggravio di spesa con effetti estremamente negativi sul portafoglio delle famiglie degli italiani.
“Un aumento della tassazione di un bene come quello della casa – dichiara Nicolò Rebecchini, presidente dell’Associazione dei Costruttori di Roma - avrebbe un pericoloso effetto negativo per le famiglie che spesso, con grande sacrificio, hanno acquistato la propria abitazione o quella per i propri figli”.
Quali tasse sulla casa esistono già
La proprietà di una casa implica il pagamento di alcune tasse tra cui, in primis, l'Imu (senza dimenticarsi di Tasi, Tari). L'imposta unica municipale concede l'esenzione dal pagamento per le prime case ad eccezione solo dei seguenti immobili di lusso:
- Categoria catastale: A/1; Tipologia di immobile: Abitazioni di tipo signorile
- Categoria catastale: A/8; Tipologia di immobile: Abitazioni in ville
- Categoria catastale A/9; Tipologia di immobile: Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici
Secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2020, l’esenzione prima casa si applica anche alle pertinenze classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, fino a un massimo di un’unità per categoria.
Il Mef ha stabilito che le aliquote per le prime case appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 siano del 5 per mille con la facoltà dei Comuni di ridurre o aumentare dell’1 per mille e di applicare un’ulteriore riduzione di 200 euro.
Sulle seconde case, invece, viene applicata un’aliquota minima dell’8,6 per mille che può arrivare fino al 10,6 o maggiorata ulteriormente fino all’11,4 su delibera del Comune che deve stabilire le aliquote entro il 28 febbraio. L’idea di un reinserimento dell’Imu sulla prima casa attraverso una patrimoniale rappresenterebbe, pertanto, un vero salasso per il ceto medio effetti negativi non solo sul portafoglio delle famiglie ma sull’intera economia.
“Un’eventuale patrimoniale sulla casa - dichiara Rebecchini - oltre ai riflessi negativi sull’economia in generale, evidenzierebbe un paradosso: da una parte aumenterebbero le entrate per l’erario per la maggiore tassazione e, dall’altra, si avrebbe una diminuzione delle stesse a causa dei minori investimenti”. “Approcciare con questo metodo al bene casa evidenzierebbe – continua il presidente Acer - una confusione a livello Istituzionale in quanto, da una parte lo Stato interviene con incentivi fiscali dedicati alle famiglie (superbonus), per consentire la trasformazione green del patrimonio immobiliare e, dall’altro, ridurrebbe fortemente l’impatto con una tassazione dello stesso patrimonio incentivato”.
Quali sarebbero gli effetti di una patrimoniale sulla casa
Per capire gli effetti di una patrimoniale sulla casa basta fare due calcoli. Prendiamo come esempio le grandi città dove il costo di una casa - anche di piccole dimensione - rappresenta una spesa ingente.
Tra la casa di proprietà, i risparmi e tutto il resto, il tetto di 500mila euro significherebbe andare a colpire buona parte del ceto medio italiano che si si troverebbe a pagare una tassa tra lo 0,2-0,5% e il 2% a seconda del valore del proprio patrimonio.
Facciamo un esempio… Fabio e Maria abitano con i propri 2 figli a Roma. Lei è un'insegnate e lui un commerciante e nell'anno mettono insieme una reddito di circa 60/70mila euro. Un reddito buono che gli permette di vivere in modo tranquilli senza eccessi. Sono in comunione dei beni e proprietari di 2 case frutto degli sforzi dei genitori di entrambi.
La casa di Roma è di 120 mq; nella capitale il valore medio (stima Immobiliare.it) 3.241 €/m² è di conseguenza il loro stato patrimoniale di partenza sarebbe, così, già di oltre 380mila euro. La casa in cui abitano i coniugi è stata comprata dai genitori di lui che hanno pagato il mutuo, l'Imu sulla seconda casa - fino a quando è stata di loro proprietà - e, infine, la donazione.
I genitori di lei, invece, le hanno lasciato una casa in provincia; la proprietà di Maria vale circa 100mila euro e la donna non vuole vendere per motivi affettivi nonostante, essendo seconda casa, paghi moltissime tasse.
Calcolatrice alla mano i 500mila euro di patrimonio complessivo sono stati già raggiunti e ora, oltre alle imposte altissime sulle case di Maria, anche la prima casa comporterà l'obbligo di pagare un'imposta che potrebbe oscillare tra lo 0,2/0,5% e il 2% .
“È venuto il momento che il Parlamento affronti una riforma fiscale che inquadri in maniera chiara ed inequivocabile quali sono gli obiettivi e le strategie per la casa”, conclude il presidente dell’Ance di Roma: “In altre parole, i processi di rigenerazione del patrimonio esistente finalizzati a dare una migliore sicurezza e
funzionalità delle abitazioni, la riqualificazione delle periferie, per ridurre il disagio sociale, sono un obiettivo fortemente voluto o sono solo dichiarazioni di facciata per poi andare nelle direzione opposta?”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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