Cattolica alza il velo sui dati preliminari 2020, sulle linee strategiche al 2023 e sull'assemblea degli azionisti, la prima da Spa, fissata il 14 maggio «anche al fine di procedere all'elezione del nuovo cda». L'Ivass infatti in seguito ai rilievi mossi alla governance del gruppo, ha chiesto una «discontinuità» nella gestione dell'azienda. Sarà interessante verificare come si procederà alle elezioni e quali liste concorreranno, anche relazione all'ingresso, lo scorso ottobre, di Generali nel gruppo (con il 24,46% del capitale) attraverso un aumento di capitale da 300 milioni. Cattolica ha registrato nel 2020 una raccolta diretta dei premi Vita a 3,7 miliardi circa, dai 4,7 miliardi dell'esercizio precedente e dei premi Danni di 2,1 miliardi, stabile rispetto al 2019. L'utile operativo si è poi attestato a 380 milioni (rispetto ai 350-375 milioni previsti e ai 302 di un anno fa). Quanto ai prossimi dodici mesi, la fine dell'accordo di bancassurance con Ubi in Lombardia Vita avrà un impatto sul bilancio 2021. La società guidata da Carlo Ferraresi stima di ottenere dall'asset una plusvalenza di «110-100 milioni» ma, allo stesso, l'uscita della joint venture dal proprio perimetro avrà un peso a livello di utile operativo (atteso a fine anno tra i 265 e i 290 milioni) sia di raccolta premi (stimata a 5,2 miliardi di cui 3,1 nel Vita e 2,1 nel Danni). Le previsioni, precisano da Verona, includono «i primi effetti della partnership» con Generali e sono basate sulla «continuità del rimanente perimetro». Ipotesi che potrebbe non essere scontata posto che Banco Bpm, invocando il cambio di controllo in Cattolica seguito all'ingresso del Leone, ha già chiesto l'esercizio del diritto di acquisito sul 65% delle join venture in mano a Verona a 335 milioni (rispetto ai 755 circa pagati due anni fa). La società presieduta da Paolo Bedoni ha preannunciato una battaglia.
Tra il 2021 e il 2023, Cattolica si propone poi di crescere negli ambiti Auto e Salute (quest'ultimo tra i pilastri degli accordi
firmati con Generali), di «recuperare la sostenibilità nel Vita tramite la revisione dell'offerta e l'ottimizzazione del portafoglio», di «ridurre la volatilità del solvency ratio» e di «incrementare l'efficienza operativa».
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