La Cina stringe la cinghia e azzoppa la moda in Borsa

Della Valle: "Momento difficile, finirà tra 7-8 mesi"

La Cina stringe la cinghia e azzoppa la moda in Borsa
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Mentre l'alta moda catalizza le attenzioni alla Milano Fashion Week, in Borsa va in scena una nuova debacle corale dei testimonial del settore del lusso. In Piazza Affari pesante dietrofront per Brunello Cucinelli e Moncler, entrambe scivolate di oltre il 5%; peggio ha fatto Salvatore Ferragamo con -6,2%. Cali cospicui anche per i due colossi francesi Lvmh (-3,6%) e Kering (-3,3%). Ancora una volta a gravare sul comparto è l'acuirsi della questione Cina. Si susseguono i segnali di minore «appetito» dei cinesi per il lusso. Mercedes - marchio automobilistico di fascia premium - ha lanciato il secondo alert sui margini nel giro di due mesi spingendo gli investitori a temere un calo generale delle spese per il lusso. La casa di Stoccarda ha infatti motivato il taglio delle stime con il debole contesto in Cina. Un altro colpo al sentiment è arrivato dal nulla di fatto da parte della banca centrale cinese sul fronte tassi, deludendo chi confidava in un allentamento monetario dopo la nuova tornata di dati negativi degli ultimi giorni relativi all'andamento della seconda economia mondiale.

La preoccupazione circa lo stato di salute del Dragone ha spinto Goldman Sachs a tagliare la stima sul Pil cinese a +4,7%, inferiore rispetto all'obiettivo del governo di circa il 5% per quest'anno. La domanda interna non mostra segnali di ripresa e «il problema più grande per l'economia cinese va oltre quest'anno - è l'avvertimento lanciato da Goldman Sachs - data la situazione demografica sfavorevole, il freno alla crescita pluriennale dell'immobiliare cittadino e il de-risking della catena di fornitura globale».

A parlare di debolezza strutturale e non solo ciclica sono anche gli analisti di Barclays che a seguito di un recente viaggio nel paese asiatico e a Hong Kong, visitando negozi e centri commerciali di lusso, si sono convinti che anche il terzo trimestre dell'anno sarà molto debole con diversi brand che a luglio e agosto hanno accusato in Cina cali tra il 10% e il 50% rispetto all'analogo periodo del 2023. Tra i marchi più esposti al rischio Cina c'è sicuramente Gucci che continua a subire un forte calo delle vendite e la nuova offerta di prodotti non sembra in grado di fermare l'emorragia. Difficoltà che si riflette nel corposo -43% della controllante Kering quest'anno alla Borsa di Parigi.

Quanto durerà questa fase difficile? Intervenendo alla Milano Fashion Week, il patron di Tod's Diego Della Valle si è spinto a prevedere che l'attuale rallentamento del lusso terminerà entro 7 o 8 mesi. Della Valle ha sollevato una critica al settore, che a suo avviso ha aumentato i prezzi un po' troppo sull'onda dell'euforia post-pandemia.

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