Cnh, il titolo corre: +4,2%. Scorporo rinviato al 2022

La Borsa premia le vendite positive dei trattori negli Usa. Il 30 luglio i dati del primo semestre

Cnh, il titolo corre: +4,2%. Scorporo rinviato al 2022

Il mercato premia il titolo Cnh Industrial della galassia Exor: ieri, a Milano, le azioni sono balzate del 4,2% per un valore di 6,31 euro. Un segnale di incoraggiamento al gruppo guidato da Suzanne Heywood visto l'andamento positivo, negli Stati Uniti, delle vendite di macchine agricole a giugno. La promozione del titolo è arrivata dopo che la Us Association of Equipment Makers (Aem) ha pubblicato i dati dello scorso mese: le vendite generali dei trattori a due ruote motrici sono aumentate del 33,1% (+9,5% da gennaio), quelle di trattori a quattro ruote motrici sono invece scese del 19,6% (-12,8% nel primo semestre) e quelle di mietitrebbie sono salite del 30,8%, anche se restano negative se si considerano i primi 6 mesi (-8,8%).

Banca Akros, che mantiene una valutazione «accumulate» su Cnh Industrial, ricorda che «l'area nordamericana genera circa il 35% delle vendite di Cnh Industrial, con i trattori che pesano per il 58%, le mietitrebbie intorno al 21% e gli altri prodotti per il restante 21%». E sempre Akros giudica «positive e non scontate queste notizie».

A commentare è anche Mediobanca Securities, secondo cui «i dati sono positivi per Cnh Industrial e dovrebbero comportare una contrazione delle scorte nei canali di distribuzione; con questi numeri, il settore delle macchine per l'agricoltura sembra pronto a risalire nella seconda parte dell'anno, anche sfruttando un effetto di confronto favorevole con la seconda parte del 2019».

Quella del mercato Usa delle macchine agricole è una nuova notizia positiva per l'azienda che, a causa degli effetti della pandemia da Covid-19, ha dovuto rivoluzionare i suoi piani di azione (lo scorporo delle attività On-Highway, cioè i camion di Iveco, bus e motori, da quelle Off-Highway, le macchine per agricoltura, quelle per costruzioni e i veicoli speciali) e rinunciare al dividendo. Ma a dare soddisfazioni a Cnh Industrial è anche il 7,11% detenuto nell'americana Nikola, la cosiddetta Tesla dei camion, che ha debuttato al Nasdaq i primi di giugno facendo subito il botto. La partnership tra Iveco e Nikola si propone di dare un impulso ai veicoli pesanti elettrici e, quindi, a idrogeno. In pratica, è tutta proiettata sulla mobilità green.

Il prossimo 30 luglio, Suzanne Heywood, presidente e ceo ad interim di Cnh Industrial, e il cfo, Oddone Incisa, presenteranno alla comunità finanziaria i dati del primo semestre.

Dall'appuntamento gli analisti si attendono novità sulla nomina del nuovo ceo, dopo l'uscita di scena di Hubertus Mühlhäuser (in proposito, i tempi per la definizione del manager avrebbero subito un'accelerazione) oltre che notizie su quando potrebbe avvenire lo scorporo del gruppo. Da gennaio 2021 si potrebbe passare direttamente a gennaio 2022.

Nulla di nuovo, infine, sui due impianti a rischio in Italia, per complessivi 2.400 lavoratori: Brescia (Iveco) e Lecce (macchine per costruzioni). Continuano i colloqui tra azienda, governo e sindacati alla ricerca di una soluzione.

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