Commerz non demorde e alza il muro dividendi

La ceo Orlopp gioca un'altra carta per compattare gli azionisti e rallentare la scalata di Unicredit

Commerz non demorde e alza il muro dividendi
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Bettina Orlopp (in foto) gioca le sue carte per opporre una resistenza disperata all'abbraccio di Unicredit, la cui ascesa per il momento sembra inesorabile con il supporto di analisti, Commissione e Banca centrale europea. A dire l'ultima parola su qualsiasi progetto di fusione, però, sono pur sempre gli azionisti per i quali la nuova ceo (in carica dal mese scorso) sta mettendo sul tavolo un piano di creazione del valore a partire dalla prima tranche del nuovo programma di buyback da 600 milioni di euro dopo la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre in calendario per domani (in parallelo con quelli di Unicredit). Il cda della seconda banca tedesca ha stabilito di avviare l'operazione che ha già ricevuto il via libera dell'Agenzia per le finanze tedesca e della Banca centrale europea. Si tratta del terzo programma di acquisto di azioni proprie dal 2023. Il piano, che dovrebbe essere completato entro la metà di febbraio, rientra nel programma di restituzione del capitale per l'esercizio 2024. «I nostri azionisti possono contare su di noi - ha detto Orlopp - Restituiremo almeno il 70% del nostro risultato netto per il 2024». L'obiettivo finale è creare «significativo valore nel lungo termine per i nostri azionisti». L'istituto tedesco ha promesso di erogare 1,6 miliardi di utili generati quest'anno, di cui ben 1,1 miliardi attraverso riacquisti.

L'idea, anche in prospettiva, è di convincere i soci che sia cosa buona e giusta che Commerz vada avanti con le sue sole gambe e che, in prospettiva, avrà forza sufficiente per fare lei un'acquisizione senza essere preda di nessuno, a maggior ragione di una banca straniera. Lo si farà a suon di dividendi e buyback per alimentare il valore del titolo. Il tutto agendo anche sulla redditività del titolo. In che modo? Come scrive Bloomberg, Orlopp intenderebbe sbarazzarsi dei prestiti a basso rendimento cartolarizzandoli e vendendoli agli investitori istituzionali. Un trasferimento del rischio sul mercato che le permetterebbe di diminuire l'aumento degli accantonamenti regolamentari al di sotto dell'obiettivo al 2027 (peraltro già tagliato di 7 miliardi lo scorso settembre) e liberare risorse per impieghi più redditizi e per remunerare gli azionisti.

Basterà a fermare l'Unicredit del collega Andrea Orcel? Al momento le probabilità sembrano giocare a sfavore di Orlopp, ma in finanza tutto può sempre cambiare.

Tra le variabili, infatti, c'è da considerare anche un possibile cambio di governo a Berlino il prossimo anno, magari con l'arrivo di un cancelliere anche meno incline a incursioni di compratori stranieri. Ieri, intanto, Unicredit ha concluso l'acquisizione della maggioranza (90,1%) di Alpha Bank Romania da AlphaInternational Holdings in cambio del 9,9% di Unicredit Bank Romania e circa 255 milioni.

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